Il social del momento, gettonatissimo tra i giovani. Eppure fonte di preoccupazione costante, tanto da finire nel mirino dell’intelligence americana, che ha parlato di TikTok come di una “minaccia che non possiamo ignorare”. Due senatori statunitensi hanno addirittura scritto una lettera ai servizi segreti nazionali per esprimere tutta la loro preoccupazione per “i rischi di sicurezza nazionale connessi alla crescita dell’utilizzo di TikTok negli Stati Uniti”.
Un’iniziativa che conferma anche i timori crescenti del governo statunitense nei confronti di prodotti, tecnologie e servizi di origine cinese, sospettati di contribuire alle operazioni di spionaggio di Pechino nei confronti dei Paesi occidentali, Italia compresa. TikTok è un social network che permette di girare, caricare e condividere, piccoli video della lunghezza di quindici secondi.
“I termini di servizio e le politiche sulla privacy di TikTok descrivono come l’app raccolga i dati dai suoi utenti e dai loro dispositivi, inclusi contenuti e comunicazioni degli utenti, indirizzi IP, dati relativi all’ubicazione, identificatori di dispositivi, cookie, metadati e altre informazioni personali sensibili” hanno precisato nel loro messaggio i senatori Cotton e Schumer.
Le preoccupazioni della politica statunitense non si fermano ai temi legati alla privacy: i social network cinesi sono anche accusati di promuovere un’agenda vicina alla linea governativa del Paese, sostenuta con operazioni di censura volte a rimuovere contenuti scomodi per Pechino.
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