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Dopo il “capolavoro” Alitalia, Tim sceglie Luigi Gubitosi come Ad. Cosa sappiamo di lui

Luigi Gubitosi sarà il nuovo Ad di Tim. Il Cda dell’azienda, dopo la revoca di Amos Genish, è già convocato per il prossimo 18 novembre. Gubitosi, nato a Napoli, classe 1961, lo scorso maggio è entrato nel cda di Tim, accanto all’incarico di commissario di Alitalia assunto esattamente un anno prima. Manager di lungo corso ha una significativa esperienza anche nel campo delle Telecomunicazioni: dal 2007 al 2011 è stato amministratore delegato di Wind, dopo essere entrato nella società nel 2005 con la carica di Chief Financial Officer.

In precedenza era stato direttore generale Rai dal luglio 2012 all’agosto 2015, prima di Antonio Campo Dall’Orto. Laurea in Giurisprudenza all’Università Federico II, studi alla London School of Economics con Mba all’Insead di Fontainebleau, nel suo curriculum compaiono gruppi del settore delle Tlc ma anche auto e banche. Gubitosi ha ricoperto diversi incarichi nel gruppo Fiat tra il 1986 e il 2005: direttore finanziario, vicepresidente e responsabile Tesoreria del gruppo.

È stato presidente del cda di Fiat Partecipazioni e membro del cda di Fiat Auto, Ferrari, Cnh, Iveco, Itedi – Italiana Edizioni, Comau e Magneti Marelli. Membro anche del cda del fondo pensione dei metalmeccanici Cometa e del Comitato organizzatore delle Olimpiadi degli scacchi svoltesi a Torino nel 2006. Nel 2011 viene designato country manager e responsabile del corporate investment banking della Bank of America per l’Italia.

È professore nel corso avanzato di Finanza Aziendale presso l’Università Luiss Guido Carli dove ha insegnato anche Strategie d’Impresa. Di certo, se il commissario dovesse lasciare ora l’incarico di commissario straordinario di Alitalia accadrebbe in un momento davvero delicato per il vettore.

Proprio in questi giorni, infatti, la triade di commissari (Gubitosi, Stefano Paleari ed Enrico Laghi) dovrebbe esprimere il proprio parere rispetto alle offerte di acquisto pervenute per salvare la compagnia. Allo studio i dossier di easyJet e Ferrovie dello Stato con offerte vincolanti, cui si aggiunge Delta Air Lines, presentatasi con una manifestazione d’interesse.

E proprio per il suo ruolo ricoperto in Alitalia, la quale è stata dirottata verso un quasi fallimento, in molti storcono il naso. Dopo quel che ha fatto in Alitalia è il caso di affidargli anche Tim? Sui social se lo chiedono in molti e la voce di certo non piace a tanti. Il 17 maggio 2017 viene pubblicato il bando per le manifestazioni di interesse per la vendita di Alitalia. Per sostenere le casse di Alitalia viene erogato un prestito ponte statale di 900 milioni. Al 30 settembre in cassa, secondo quanto spiegato ufficialmente, ci sarebbero 770 milioni.

 

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