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Tom Wolfe: biografia, successi e curiosità dell'autore americano morto a 87 anni

Chi è Tom Wolfe?

Pochi giorni fa (il 14 maggio) è rimbalzata su tutti i giornali la notizia della sua morte, avvenuta all’età di 87. È stato definito il padre del giornalismo moderno, ma cos’è che lo ha reso veramente famoso?

Biografia

Tom Wolfe è nato a Richmond, nello Stato della Virginia nel 1930.  Da sempre cresciuto attorniato dai libri, la famiglia di Tom ha assecondato il suo amore per la scrittura e la letteratura americana.

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Brillante e talentoso, il suo percorso accademico lo ha portato a frequentare la prestigiosa Università di Yale, nella quale ha ottenuto il dottorato in American Studies.

La voglia di scrivere e descrivere la società che lo circonda lo ha portato ad approfondire temi legati alle discipline umanistiche con un nuovo approccio, talmente differente da fare scuola.

Nel frattempo conduce una tranquilla vita privata: si sposa con Sheila e decide di trasferisci a New York. Lì nascono due bambini, Alexandra e Tommy.

Successi professionali

Tom Wolfe si dimostra un attento conoscitore della realtà che lo circonda: studia gli esseri umani, i loro comportamenti in una società che si evolve rapidamente e ne scrive sui giornali più importanti affermando il proprio punto di vista.

Il suo primo lavoro lo ottiene come reporter presso il giornale del Massachusetts Springfield Union. Da bravo giornalista all’avanguardia, ottiene presto riconoscimenti importanti tra cui un’offerta per scrivere sul Washington Post, cosa che accetta di buon grado. Dopo qualche anno si trasferisce presso il New York Herald Tribune, scrivendo contemporaneamente saggi e servizi per il magazine Esquire.

A cavallo tra gli anni ’60 e ’70 conosce il vero successo editoriale. É lui che insieme a Truman Capote e Gay Talese spianerà la strada per il cosiddetto New Journalism: un nuovo modo di scrivere, applicando ad articoli ben strutturati vere e proprie licenze letterarie. Il mero servizio di cronaca deve fare spazio al più lungo approfondimento, condito da punti di vista e scenari personali.

Successi editoriali

Nel frattempo scrive libri che raccolgono i suoi articoli, offendo un punto di vista inedito e originale. Sua l’espressione “radical chic” usata ancora oggi, dal titolo della raccolta Radical Chic & Mau-Mauing the Flak Catchers.

Ma ciò che gli consacrerà lo status di autore famoso è un romanzo: siamo nel 1987 e viene finalmente pubblicata l’ultima edizione de Il falò delle vanità, un successo planetario, accompagnato dalla trasposizione cinematografica diretta da Brian De Palma e interpretata da Tom Hanks.

A questo successo sono seguiti altri tre romanzi: Un uomo vero (A Man in Full, 1998),

Io sono Charlotte Simmons (I Am Charlotte Simmons, 2004), e Le ragioni del sangue (Back to Blood) e innumerevoli saggi.

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Curiosità

Le immagini che circolano di Tom Wolfe rappresentano tutte un uomo in abito bianco. Era il suo tratto distintivo, perfino l’amata figlia primogenita dice di non ricordarlo senza. E pensare che lo aveva indossata all’inizio della sua carriera perché in Virginia l’unico abito che possedeva era bianco, ovviamente adatto ad un clima estivo. Non potendosi permette un completo scuro, Wolfe continuò a portare il vestito bianco anche nelle stagioni fredde, tanto che divenne un tratto distintivo e personale.

Tom Wolfe è morto in quella sua New York di cui tanto aveva scritto, descrivendone soprattutto le persone dei piani alti. A seguito delle complicazioni di una polmonite il suo cuore si è fermato, ma le parole che ha scritto così potentemente negli anni resteranno in vita per sempre.

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