Toni Capuozzo nella bufera. Il giornalista 73enne, ex vicedirettore del Tg5, ha espresso forti dubbi sulle reali responsabilità delle stragi di Bucha durante l’ultima puntata di Quarta Repubblica. Dubbi che ha poi riportato in alcuni lunghi post pubblicati sulla sua pagina Facebook. In uno di questi post, Capuozzo si sfoga contro tutte quelle persone, conosciute e non, che in questi giorni lo stanno insultando sui social. C’è anche un’associazione che arriva a chiedere la revoca del Premio Ischia assegnatogli tanti anni fa. Ma lui ironizza e si dichiara deciso a non perdere il “vecchio vizio di dire le cose che penso”.
Secondo Toni Capuozzo sono troppe le cose che non tornano nella ricostruzione fatta dai media occidentali della strage di Bucha. Al giornalista friulano non tornano soprattutto i conti delle date: i russi hanno abbandonato la città il 30 marzo, mentre i cadaveri per strada sono stati trovati dagli ucraini solo il 3 aprile. In mezzo, diverse dichiarazioni ucraine dove nessuno fa cenno alla tragedia accaduta. E poi, insiste Capuozzo, la foto satellitare pubblicata dal New York Times, che mostra i cadaveri per le strade di Bucha già il 19 marzo, non lo convince perché secondo lui quel giorno lì c’era la neve. Ma nella foto satellitare non ve ne è traccia.
Insomma, dubbi e incertezze che hanno contribuito ad affibbiargli subito il marchio di pro Putin. Accuse che fanno indignare Capuozzo. “Già, gli insulti di chi combatte da casa. – si sfoga su Fb – Il più gentile è Capezzone, e gliene sono grato. Ma c’è anche chi, come un certo Giuliano Cazzola (una vita nella Cgil, poi nel Partito socialista, poi nel Partito della Libertà), dice di provare disprezzo per me. E, per qualcuno che contesta con rispetto, tanti che mi accusano di percepire rubli, o peggio: ‘Porco’, ‘Servo viscido del Cremlino’. Non sarà questo a farmi perdere, da vecchio, il vecchio vizio di dire le cose che penso”, conclude.
Poi, in un successivo post, Toni Capuozzo trova anche il tempo per ironizzare sulla notizia che l’associazione eco-culturale ‘Pan Assoverdi Salvanatura’ ha chiesto la revoca del Premio Ischia, che gli era stato assegnato nel giugno 2011 come ‘inviato speciale’, proprio a causa delle sue dichiarazioni a Quarta Repubblica. “Pronto a restituirlo. Datemi il tempo di ritrovarlo. DHL va bene?”, commenta divertito.
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