Danilo Toninelli all’attacco, Matteo Salvini risponde. L’ennesimo scontro in seno alla maggioranza va in scena tra due protagonisti da sempre su posizioni di rivalità, tornati a battagliare a distanza senza risparmiarsi colpi reciproci. “Questo governo ha un sacco di lavoro da fare, secondo voi io penso alle poltrone? Chiedo anche agli altri di lavorare. C’è tanto da fare sulla sicurezza e sull’immigrazione” ha detto in Parlamento il ministro dei Trasporti, con chiaro riferimento al leader della Lega.
“Evito di fare polemiche perché avrei anch’io ragioni per replicare – ha aggiunto Toninelli –Stiamo monitorando e Rfi sta facendo ancora di più essendo responsabile della rete. Dalle prime informazioni sembra però che si tratti di tre distinti atti vandalici quindi chiediamo che intervengano immediatamente le forze dell’ordine per fare chiarezza perché si tratta di atti dolosi. Chi oggi pretende che il ministro vada a riferire, deve prima cercare di chiedere al ministro dell’Interno chi sono i responsabili di questi atti dolosi che non sono accettabili”.
Il ministro parla dei suoi no ad alcuni progetti, per cui Salvini lo ha criticato: “Ogni tanto ho il coraggio di dire no ad alcune cose che non vanno bene. Bisogna dire che l’Italia è il primo Paese al mondo per costo di un chilometro di binari e di autostrade, se costano tanto vogliamo dirlo che sono sempre stati dati dei sì a progetti scritti male, a gente che voleva corrompere? Bisogna avere il coraggio di dire sì a tantissime cose, ad esempio alla manutenzione ordinaria ed evitare così altri ponti Morandi. E quando c’è un progetto partito male o che costa troppo, ogni tanto qualche sacrosanto no bisogna dirlo. Detto questo non c’è alcun no da parte del sottoscritto pregiudiziale”.
Sulla questione delle autonomie, infine, Toninelli chiede “di abbassare i toni”: “I tantissimi tavoli dove erano seduti tecnici di tutti i ministeri coordinati dalla ministra Stefani stanno portando a un ‘prodotto’ buono. Evitiamo di affrettare dei lavori e delle conclusioni che magari poi verranno bocciati dalla Corte costituzionale. Le riforme così importanti vanno fatte bene nel rispetto della Costituzione. Abbiamo il presidente del Consiglio che è anche molto preparato e vuole interloquire con i presidenti di Regione in maniera istituzionale e chiediamo ai presidenti delle Regioni di avere gli stessi toni”.
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