Trentamila persone di nuovo in piazza a Torino per dire sì alla Tav. A due mesi dalla prima mobilitazione Torino torna a riempirsi di sostenitori dell’alta velocità con slogan come “Sveglia, il mondo cambia ad alta velocità” oppure “I tir inquinano, la Tav no”. Un centinaio di sindaci e amministratori con il cartello che indica il nome del proprio Comune sono arrivati per sostenere la causa del Piemonte a favore della Torino-Lione invitati dalle sette “madamine” e dall’ex sottosegretario Mino Giachino e dall’Osservatorio 21.
In piazza anche esponenti della Lega Nord a partire dal capogruppo alla Camera Riccardo Molinari . Che spiega: “Un conto è ridiscutere il progetto, tagliare sprechi. Un altro è cancellare il progetto. Il contratto dice: dopo costi benefici valutare le modalità di attuazione, non realizzarla è un’altra cosa”.
Gli replica il vice premier Luigi Di Maio: “Non mi scandalizzo per il fatto che si vada in piazza a dire che si era per il Sì alla Tav: diciamo che abbiamo fatto la campagna contro le trivelle insieme per il referendum sia noi che la Lega in tempi non sospetti, quando nel 2015 non avevamo nessuna intenzione neanche di firmare un contratto di governo”. E l’altro vicepremier, Matteo Salvini, replica: “Se non c’è una sintesi all’interno del governo, decidono gli italiani, come è giusto che sia. Nel contratto di governo ci sono i referendum propositivi”.
E il ministro Danilo Toninelli commenta: “Bella e civile la piazza di Torino per il Tav. Noi, come governo, dobbiamo stare attenti ai numeri perché poi quell’opera dovrebbero pagarla in 60 milioni, Lampedusa compresa”. E il fondatore di M5s, Beppe Grillo, su Facebook fa capire la sua volontà: ” Volli, sempre volli, fortissimamente volli! #NOTAV”.
In piazza pure il presidente del Piemonte Sergio Chiamparino, quello della Liguria Giovanni Toti, parlamentari di Forza Italia, del Pd, dei Moderati e delle liste civiche che compongono la maggioranza di centrosinistra in Regione Piemonte. Come in occasione del 10 novembre al flash mob hanno aderito le 35 sigle delle associazioni di categoria imprenditoriali e dei sindacati che chiedono la Torino Lione “per garantire lavoro e sviluppo a questo territorio e a tutta l’Italia a maggio”.
Chiamparino: “Se Toninelli mantiene le proprie promesse e consegna costi-benefici entro gennaio il consiglio regionale ha tutto il tempo per indire il referendum, in base alla norma che anche in Piemonte prevede la consultazione popolare”, dice il presidente del Piemonte che ha già ottenuto l’appoggio, sull’ipotesi di referendum, da Veneto e Lombardia, governate dalla Lega.
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