C’è preoccupazione a Torino. Questa mattina una trentina di persone hanno lanciato uova e una bomba carta verso le sedi de “La Stampa” e “la Repubblica”, entrambe ospitate in una palazzina in via Lugaro, a Torino. Prima di andare via, gli autori del gesto hanno lasciato alcuni volantini firmati “anarchici e anarchiche”. Sull’episodio indaga la Digos. Intanto, appena la notizia ha iniziato a circolare, da tutta Italia e da tutte le testate giornalistiche ha iniziato ad arrivare la solidarietà ai colleghi che hanno subito l’attacco.
Un vero e proprio blitz quello degli anarchici a Torino dove sono stati lanciati petardi, fumogeni e uova contro la palazzina di via Lugaro che ospita la redazione de La Stampa e quella torinese di Repubblica. Non solo, slogan contro i giornalisti e contro i magistrati sono stati scanditi da una ventina di manifestanti, che hanno anche lasciato un volantino di rivendicazione firmato “anarchici e anarchiche”. Per gli investigatori il blitz potrebbe essere collegato alla sentenza del processo di appello dell’inchiesta Scripta manent prevista nel pomeriggio.
Il maxi-processo Scripta Manent, come ricorda SkyTg24, riguarda le attività delle Fai-Fri, sigle con cui furono rivendicate una quantità di azioni compiute fra il 2003 e il 2016. Tra esse, le bombe esplose a Torino nella zona pedonale della Crocetta, gli ordigni esplosivi inviati all’ex sindaco Sergio Chiamparino, al quotidiano Cronaca Qui o al comando di San Salvario della polizia municipale; poi le due bombe fatte esplodere nei pressi dell’ex scuola allievi carabinieri a Fossano e il plico postale incendiario inviato all’ex sindaco di Bologna, Sergio Cofferati.
In primo grado il processo – dove erano contestate accuse di terrorismo – terminò con cinque condanne e diciotto assoluzioni. Le pene più alte furono inflitte ad Alfredo Cospito (20 anni) e Anna Beniamino (17 anni). Oggi la sentenza d’appello.
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