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Torino, gli insulti dei social contro il ragazzo musulmano diventato carabiniere

Ha giurato per diventare carabiniere col sorriso stampato in faccia, felice per aver realizzato finalmente il suo sogno di mettersi al servizio dei cittadini italiani. Una storia bella, quella di Badar Eddine Mennani, di origini marocchine e di religione islamica, che si è presentato commosso alla cerimonia insieme ai genitori. Scatti potenti, quelli che li hanno immortalati insieme, che fanno riflettere: la madre col velo che gli aggiusta l’uniforme, la sintesi di un’Italia che sa essere meravigliosa quando riesce a superare certi facili pregiudizi.

Ancora una volta, però, la medaglia ha mostrato le sue due facce. E se da un lato ci sono i tanti utenti che hanno applaudito quell’evento apparentemente banale ma in realtà così importante, ecco che dall’altro sono comparsi in rete odiosi insulti da parte di internauti tra l’altro assai poco informati dei fatti. Il “carabiniere musulmano”, come lo hanno già ribattezzato, è stato infatti attaccato per le sue origini. In realtà italiane, considerando che è nato in provincia di Caserta, a Santa Maria Capua Vetere.“Cani e porci nelle istituzioni… ora pure nei carabinieri? – scrive un utente – Dovrebbero avere almeno 7 generazioni di italiani nel sangue per appartenere alle forze dell’ordine e poter giurare fedeltà alla nazione… Vergogna”. Non mancano teorie complottiste su piani per infiltrare islamici nelle forze dell’ordine: “Incomincia l’infiltrazione vera nelle forze dell’ordine. Ma l’accertamento fino alla settima generazione non è più in uso?”.A seguire, commenti commenti che parlano di sostituzione etnica o che raccontano di presunti requisiti per entrare nelle forze dell’ordine che non si trovano in nessun bando di concorso pubblico. Lui, Badar, si è saggiamente tenuto lontano dalle polemiche. Il nostro Paese, ancora una volta, si è ritrovato con una bella figuraccia tra le mani.

“Con i porti chiusi, non esisterebbe la cucina italiana”. Tutti contro i Mario Giordano e piatti “sovranisti”

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