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Torino si mobilita ancora contro il governo: “Le grandi opere sono necessarie”

Nel più grande ex stabilimento di Torino, dove per un secolo sono stati effettuati lavori di manutenzione alle locomotive e alle carrozze ferroviarie (le Officine Grandi Riparazioni), domani arriveranno da tutta Italia duemila imprenditori per dare un segnale al governo su temi chiave come infrastrutture e Alta velocità. Le politiche industriali degli ultimi mesi, caratterizzate da incertezze, veti e messaggi fuorvianti, si sono tradotte in un collante per i vertici di Confindustria e le altre associazioni imprenditoriali, tutti intenzionati a manifestare per chiedere di inserire tra le priorità del governo le grandi opere e la riapertura di nuovi cantieri.

Ecco il perché delle Officine Ogr, ex sito industriale di un Paese che investiva in infrastrutture, e la scelta di Torino, città simbolo del duello sulla linea ad Alta velocità Torino-Lione. L’elenco dei partecipanti restituisce la misura della mobilitazione e simboleggia un nuovo avviso per il governo Conte.

Alla chiamata dell’associazione di Viale dell’Astronomia è arrivata una risposta univoca, stabilendo peraltro di escludere esponenti delle istituzioni e della politica. Alla discussione dedicata a “Infrastrutture per lo sviluppo” sono previsti i presidenti di undici associazioni imprenditoriali: Vincenzo Boccia (Confindustria), Gabriele Buia (Ance), Maurizio Casasco (Confapi), Patrizia De Luise (Confesercenti), Giancarlo Gonella (Legacoop Piemonte), Giorgio Merletti (Confartigianato), Domenico Paschetta (Confcooperative Piemonte), Massimiliano Giansanti (Confagricoltura),Carlo Sangalli (Confcommercio), Daniele Vaccarino (Cna) e Giacomo Basso per Casartigiani.

“La partecipazione di così tante sigle nazionali è la conferma del fatto che stiamo discutendo di una priorità per il Paese – osserva Licia Mattioli, vicepresidente di Confindustria -, senza trascurare che si tratta di un segnale indiscutibile per ribadire che le infrastrutture sono indispensabili e che se il governo non ascolta i bisogni delle imprese non si crea sviluppo alcuno”.

Al termine dei lavori l’intento di Confindustria è definire un “manifesto” con le priorità in materia di infrastrutture e sviluppo, a partire proprio dalla Tav Torino-Lione. Ad aderire, tra gli altri, saranno Alberto Dal Poz (Federmeccanica), Antonio D’Amato (ex presidente Confindustria), Gianfranco Carbonato (Prima Industrie), Marco Lavazza, Pierpaolo Antonioli (General Motors) e Marco Boglione (Basic Net).

Mercoledì 5 dicembre una delegazione di imprenditori piemontesi incontrerà a Roma il premier Conte e il ministro delle Infrastrutture Toninelli, il quale è il ministro finito più sotto torchio per via delle sue continue gaffe e una manifesta impreparazione nelle materie del dicastero che presiede. L’Italia s’è desta, canta il nostro inno, ma con questo governo l’Italia sembra ferma e inginocchiata. Si deve rialzare, sì, è c’è bisogno di infrastrutture e investimenti.

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