Multati per aver violato il divieto di assembramento imposto dal governo durante la quarantena. Una sanzione che però è arrivata nel momento in cui loro, due sentinelle dell’associazione Eco della Città, stavano distribuendo cibo gratis per aiutare le persone meno fortunate. Un caso che sta facendo discutere quello avvenuto in Piemonte, dove l’ente è impegnata da diversi anni nella distribuzione di cibo invenduto a parrocchie e centri sociali ma denuncia ora come la sua attività sia diventata indispensabile.
Nei giorni in cui il mercato di Porta Palazzo a Torino era rimasto chiuso, Eco dalle Città si era organizzata insieme ai due giovani di origini marocchine del progetto “Porta Palazzo mercato solidale”: lavoratori del mercato che raccolgono anch’essi cibo invenduto del Caat, o pagandolo di tasca propria a basso prezzo, per ridistribuirlo nel quartiere.
La distribuzione avveniva insieme: al mattino il materiale veniva raccolto ai mercati generali di Grugliasco e poi si distribuito tramite camion, circa una tonnellata e mezza quando a pieno carico, con alcune tappe previste e organizzate (come la parrocchia di Falchera, i Bagni di via Agliè, il Cecchi Point). Quando sono intervenute le autorità, i due giovani si erano fermati alle case popolari di via Maddalene, in zona Regio Parco, e in pochi minuti parecchie persone che avevano bisogno di cibo erano accorse, mettendosi in fila.
La polizia municipale ha visto la scena è intervenuta: multa di 400 euro, cifra prevista dal decreto sulle restrizioni, ai due operatori di Eco dalle Città, Giulio Baroni e Luigi Crea, per assembramento non autorizzato. Una questione che riporta al centro il tema della gestione dell’emergenza.
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