Dall’8 all’11 maggio torna a Milano Seeds&Chips, l’evento dedicato all’innovazione in ambito food quest’anno alla sua terza edizione. Barack Obama sarà l’ospite di punta del forum internazionale, nato tre anni fa sulla scia dell’Expo per dare forma e sostanza al concetto di “food innovation”. Innovazione e food: due parole che racchiudono insieme filosofie e politiche, stili di vita e ricerca scientifica e i cui confini sono ampi e sempre in movimento.
Dalla food safety all’agricoltura di precisione, dall’urban farming ai big data, dalla stampa 3D alle esperienze di acquisto: il cibo è attorno a noi e permea la nostra vita, e noi con i nostri comportamenti possiamo incidere sulle politiche agroalimentari globali.
Nato da un’idea di Marco Gualtieri, già creatore di TicketOne e di altre startup di successo, l’evento si inserisce nella settimana milanese dedicata al food, la Food Week (4-11 maggio) e in concomitanza con Tuttofood 2017, una delle maggiori fiere internazionali del cibo B2B che si svolgerà a Milano dall’8 all’11 maggio.
Al di là della risonanza internazionale che il cibo ha in questo momento storico, è evidente che eventi di questo tipo organizzati in Italia hanno il preciso scopo di connotare il nostro paese come all’avanguardia nel campo dell’innovazione legata al food, costituendo un ecosistema favorevole alla ricerca e allo sviluppo che mette insieme privati, istituzioni e istituti di ricerca.
Già nel 2015 Gualtieri propose di creare, nel dismesso sito Expo, una “Food Valley”, una sorta di Silicon Valley dedicata al food, che non può che essere in Italia. Non solo per la nostra inconfutabile tradizione manifatturiera agroalimentare, per la nostra cultura enogastronomica e per la biodiversità che contraddistingue il nostro paese, ma anche perché qui grandi gruppi come Microsoft, Whirlpool, Accenture e Cisco stanno facendo ricerca in settori come l’internet of food e il design applicato al food; perché qui hanno sede la FAO, l’EFSA e il World Food Programme; perché qui sono nati Slow Food e il Future Food Programme, un progetto di open innovation che mette insieme l’università di Modena (Unimore) e grandi player dell’agroalimentare come Barilla (che a sua volta ha sviluppato il suo Center for Food and Nutrition) e Alce Nero, allo scopo di formare gli innovatori del settore e fare ricerca con le più avanzate metodologie progettuali come il design thinking Ti potrebbe interessare anche: business.it/il-cibo-del-futuro-secondo-il-future-food-institute
Immaginiamo che Barack Obama parlerà della politica alimentare che ha promosso durante il suo governo con riforme come il Nutrition Bill (per migliorare la qualità del cibo servite nelle mense scolastiche) e il Food Safety Modernization Act (per migliorare la sicurezza alimentare del cibo prodotto dalle aziende americane); nonché delle campagne di sensibilizzazione come Let’s Move per sollecitare a uno stile di vita meno sedentario o My Plate, per informare sul corretto bilanciamento degli alimenti nei pasti. Politica però in gran parte fallita perché osteggiata dalle grandi multinazionali del cibo americano (ha riassunto bene la situazione Michael Pollan in questo articolo sul New York Times).
E così dopo Michelle durante l’Expo, due anni dopo a Milano arriva Obama. Speriamo di poter seguire l’intervento in streaming, che sarà sicuramente interessante.