In polemica da tempo con il nuovo corso salviniano, lui che della Lega era stato in passato un volto storico. E tornato a parlare della nuova vita del Carroccio, quello che il Capitano ha da poco rivoluzionato definitivamente mettendo una pietra tombale sul vecchio partito per lanciarlo in vesti inedite. Vesti che però non piacciono a Flavio Tosi, che attraverso i i microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” ha voluto dire la sua sull’accaduto.
Durante il programma, condotto dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano, Tosi ha spiegato: “Quando sei leghista per 25 anni come me ci rimani per sempre, anche se Salvini mi ha buttato fuori. Ma la Lega, purtroppo, come partito è morto. Le battaglie per le quali io e quasi tutti i leghisti di quell’epoca entrammo in Lega sono state cancellate”.
Per Tosi quelle che un tempo erano le vere mission del partito oggi “vengono utilizzate come slogan al nord, ma a livello nazionale il federalismo è un tema che è stato cancellato. Basti guardare che prima eravamo pro-Catalogna e pro-Scozia, adesso Salvini è pro-Johnson e della Catalogna non parla più”.
“In Lega Bossi mi chiamava l’italiano – ha poi raccontato Tosi – in modo dispregiativo perché non sono mai stato secessionista, io sono federalista, sono rimasto ai temi del federalismo e dell’autonomia. Bossi dopo la malattia del 2004 non è più Bossi. Vorrebbe avere lo spirito e la verve di prima, ma mi ha fatto un po’ tenerezza vederlo parlare al congresso, perché Salvini fa e disfa come vuole, ormai la Lega è diventato il partito di Salvini, i consensi sono legati a Salvini”.
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