Una crisi di governo che ha lasciato strascichi anche all’interno della Lega e degli esponenti politici che vi gravitano attorno, quella originata dallo strappo di Salvini. E che ha spinto l’ex sindaco di Verona Tosi ad andare all’attacco del Capitano: “Eccolo lì, a lezione da Giuseppe Conte, che gli ha spiegato il senso delle istituzioni democratiche e di fronte al Paese lo ha inchiodato davanti alle sue responsabilità definendolo sleale, bugiardo, opportunista, assenteista e completamente ignaro dell’abc costituzionale”.
“Insomma un incapace, un fannullone e un traditore, come chi scrive ha sempre sostenuto. Del resto – prosegue Tosi – chi tradisce una volta, tradisce sempre: e Salvini nella sua vita politica ha tradito nell’ordine Bossi, Maroni e il sottoscritto, ma soprattutto gli ideali federalisti e liberali della Lega. Ovvio che per esclusivo tornaconto prima o poi arrivasse a tradire anche il suo governo”.
L’ex primo cittadino della città scaligera non risparmia nulla a Salvini, il responsabile della crisi di Ferragosto. E in parlamento si è tenuta una resa dei conti. “Non ho apprezzato – prosegue Tosi – il premierato di Conte e l’esecutivo gialloverde, ma con onestà intellettuale riconosco oggi a Conte un’uscita di scena da uomo serio e perbene. Un gigante rispetto al nanetto politico ex comunista padano. Una grande dignità al confronto della miseria umana e politica di Salvini, che prima nudo in spiaggia faceva il gradasso e chiedeva ‘pieni poteri’, poi quando ha capito di aver fatto una cazzata ha cominciato a fare passi indietro per mendicare la pace, fino ad arrivare a proporre premier Di Maio”.
“Perfino oggi Salvini ha mostrato tutta la sua inadeguatezza come leader: non sapeva nemmeno dove sedersi e dove parlare, faceva le faccette isteriche come i ragazzini durante il rigoroso discorso di Conte. Poi ha utilizzato il senato per dire le solite puttanate demagogiche, la più grande di tutte che era pronto a mettere 50 miliardi per tagliare le tasse quando sa che non c’è una lira (infatti ha fatto cadere il governo perché pensava di poter fare la manovra salata e anti-popolo solo dopo un voto che lo bullonasse alla sedia per 5 anni). Infine ha elemosinato a Di Maio un nuovo accordo. Un buffone. Un buffone senza dignità”.
Marta Cartabia, una donna come premier. La scelta Pd-5 Stelle