Le voci di corridoio si fanno sempre più insistenti, al punto che Dagospia riporta una notizia che sembra quasi ufficiale: “Non oggi, non subito, ma appena si calmeranno le acque il ministro sarà sostituito. È totalmente inadeguato al suo ruolo e potrebbe almeno fungere da capro espiatorio” per gli errori degli altri.
La più grande figuraccia da almeno undici anni a questa parte, in effetti, l’Italia l’ha fatta gestendo malissimo la questione migranti e cercando di addossare le responsabilità alla Francia. Un errore di Giorgia Meloni, in primis, che non ha mai pensato di dare un colpo di telefono all’Eliseo prima di esultare per la notizia della presunta accoglienza dei migranti della nave Sos Humanity 1, ma ha voluto andare come un treno a fare annunci sui suoi social.
Il provvidenziale intervento del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha spento sul nascere le rivendicazioni e le richieste di boicottaggio da parte della Francia, ma non di certo i malumori, dato che le esternazioni di Meloni hanno svegliato dal torpore i populisti e i nazionalisti francesi.
Ma l’enormità della crisi non può essere pagata subito dalla presidente appena insediata, ed è escluso anche che il vero artefice delle politiche protezioniste, Matteo Salvini, ci metta la faccia.
A questo punto non rimarrebbe che il burattino i cui fili sono tirati dal leghista, il neoministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Calerà su di lui la scure del capro espiatorio? Secondo le voci di corridoio il rischio è altissimo, dato anche il primo fallimento-bandiera con il decreto anti rave. Un insuccesso dopo l’altro, una figuraccia via l’altra in meno di tre settimane al governo.