Chi non si sottopone al vaccino deve rimanere a casa, per non limitare la quotidianità delle persone che invece si sono sottoposte alla somministrazione. Questa la tesi sostenuta dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, che ha anche promesso denunce per gli insulti ricevuti negli ultimi giorni a causa della posizioni espresse sul green pass, il passaporto vaccinale che una parte del governo vorrebbe rendere necessario per lo svolgimento di attività come l’ingresso nei locali.
“Lockdown per chi non si vaccina: siete voi che limitate la nostra libertà” è stato il messaggio lanciato sui social da Toti. “Mi date del dittatore – ha scritto il governatore – ma gli unici contro la libertà siete voi. Perché il vostro no al vaccino rischia di compromettere le libertà di tutti. Ma vi siete già dimenticati i tempi bui con migliaia di morti al giorno, quando pregavamo che il vaccino arrivasse al più presto e ora siamo divisi anche in questa battaglia? Io non lo accetto”.
Toti è poi andato al contrattacco: “Sappiate che da oggi denuncerò tutti gli insulti e gli auguri di morte che a migliaia sto ricevendo da quando per primo mi sono schierato con il green pass. Sappiate che non mi interessa perdere il vostro voto, perché non esiste colore politico nella lotta al Covid”.
“Non chiuderemo più in casa, per colpa vostra, coloro che diligentemente e con senso civico hanno scelto il vaccino – ha concluso poi il governatore della Liguria – Per quanto mi riguarda, il lockdown dovrà essere solo per i non vaccinati. Non mi fate paura e presto farò la seconda dose, grato alla scienza”.
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