Toto Cotugno bandito in Ucraina? Lui non ci sta e passa all’attacco. Dopo Al Bano, i cancelli dell’Est si chiudono anche per Toto Cutugno: notizia delle scorse ore è che un gruppo di deputati ucraini ha chiesto al capo dei servizi di sicurezza (Sbu) Vasily Gritsak di precludere l’ingresso in Ucraina al cantante per le sue presunte posizioni filorusse. Oggi a commentare la vicenda dalle pagine del Corriere della Sera è lo stesso Cutugno.
“Per quanto mi riguarda, il 23 marzo prossimo canterò a Kiev, in un teatro da 4000 posti da tempo esauriti, accompagnato da un’orchestra sinfonica di 60 elementi. La notizia che un gruppo di parlamentari Ucraini ha chiesto di negarmi l’accesso al Paese in quanto filosovietico mi coglie del tutto impreparato. Un fulmine a ciel sereno”.
A chi gli domanda se le sue posizioni siano realmente filorusse e se sostenga Putin, l’artista risponde: “Putin è venuto a salutarmi a uno dei concerti in Russia. Abbiamo scambiato qualche battuta di circostanza. Tutti sanno che io non ho mai fatto politica. Fra l’altro ho ricevuto in questi anni parecchi inviti a esibirmi in Crimea, ma ho sempre declinato per non dare adito a polemiche”.
“Faccio una musica che vuole unire le persone, non dividerle. Io sono sempre stato un ambasciatore di pace, canto la gioia di vivere. È ovvio che se mi esibisco davanti a un capo di Stato è buona educazione che io accetti di incontrarlo”. Quando a Toto Cutugno viene chiesto di dare una spiegazione al divieto impostogli, la risposta è la seguente…
“L’organizzatore locale non ne sa assolutamente nulla. Il che fa pensare che sia una iniziativa autonoma di un gruppo di parlamentari, ma che il governo ucraino non c’entri per niente. Per quanto mi riguarda il concerto si farà. A volte succede in questi Paesi che ci siano rivalità fra istituzioni dello Stato. Qualche anno fa l’Ucraina mi ha nominato ‘Uomo dell’anno’ e adesso vengo trattato da indesiderato in quanto spia sovietica. È assurdo, surreale”.
Riguardo le intenzioni future, Cutugno non ha dubbi. “Ovviamente nell’immediato far sì che questa faccenda si sgonfi. Poi continuare a cantare nelle ex repubbliche dell’Unione. Ogni volta sono bagni di folla, l’entusiasmo delle gente in quei Paesi è per me un toccasana”.
Ti potrebbe interessare anche: Salvini-Fazio altro attacco: “Pagato milioni di euro per insultare la Lega”