Un addio al veleno, quello di Francesco Totti dalla sua Roma. L’ex numero 10 ha annunciato in conferenza stampa nella Sala d’Onore del Coni il motivo della sua decisione di fare un passo indietro, abbandonando il ruolo di dirigente del club giallorosso. E lo ha fatto a modo suo, diretto e schietto, senza risparmiare attacchi pesanti al presidente James Pallotta e a Franco Baldini. Presenti, tra i tanti, i vari Candela, Aquilani, Nela, Chierico, Cassetti, il fratello Riccardo e Giuseppe Falcao (figlio di Paulo), a cui sono stati riservati dei posti in prima fila.
“Speravo che questo giorno non arrivasse mai, invece è arrivato questo giorno brutto e pesante. Credo sia stato doveroso e giusto. Non ho avuto mai la possibilità operativa di poter lavorare sull’area tecnica con la Roma. Ho preso questa decisione difficile pensata da tanti mesi, ma penso sia la più coerente. Davanti a tutto ci deve essere la Roma. È la squadra da amare. Oggi non devono esserci fazioni pro-Totti o pro-Baldini. L’amore nei confronti della Roma deve esserci. I presidenti passano, gli allenatori passano, i giocatori passano, le bandiere no. Questa decisione non è colpa mia”.
Totti ha poi ribadito il concetto: “N
on mi hanno mai coinvolto in un progetto tecnico. Il primo anno ci può stare, il secondo avevo capito cosa volessi fare e non ci siamo mai trovati, mai aiutati l’uno con l’altro. Sapevano la mia voglia di poter dare tanto a questa squadra, ma loro non hanno mai voluto. Mi tenevano fuori da tutto. Un addio? Il mio è un arrivederci. Da Francesco posso dire che è impossibile vedere Totti fuori dalla Roma. Da romanista non penso che possa succedere. Prenderà altre strade, al momento in cui un’altra proprietà punterà forte su di me”.
Totti è poi tornato anche sull’addio al calcio: “H
anno voluto che io smettessi di giocare. Sul lato dirigenziale avevo un contratto di 6 anni, sono entrato in punta di piedi perché si trattava di un altro ruolo. Sono due cose completamente diverse. Le promesse sono state fatte tante, ma alla fine non sono mai state mantenute. Col passare del tempo è normale giudicare e valutare, anche io ho un carattere e una personalità e non sto lì a fare quello che mi chiedono di fare. Non mi sembrava il caso di continuare”.
Dentro Trigoria, insomma, Totti ha trovato più rivali che amici: “Levare i romani dalla Roma è sempre stato un pensiero fisso di alcune persone. Alla fine sono riusciti a ottenere quello che volevano. Da 8 anni a questa parte, da quando sono entrati gli americani, hanno cercato in tutti i modi di metterci da parte. Hanno voluto questo e alla fine ci sono riusciti. Baldini? Con lui non ho mai avuto ne avrò un rapporto. Uno dei due doveva uscire, mi sono fatto da parte io perché due galli a cantare non servono”.
Totti ha poi specificato di aver già ricevuto delle offerte lavorative da altre società calcistiche e che le valuterà con la giusta attenzione. Poi ha promesso ai tifosi di essere presente allo stadio, insieme a Daniele De Rossi, almeno per una partita in curva sud, all’Olimpico, nel corso della prossima stagione.
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