Nella notte tra mercoledì e giovedì, una tragedia impensabile ha colpito la stazione di Brandizzo, sulla linea ferroviaria Torino-Milano. Un treno, il convoglio 14950, ha travolto un gruppo di operai al lavoro, causando la morte di cinque persone.
Le prime indagini indicano che il treno era in orario e il semaforo era verde. Ma, secondo quanto riferito, quei binari avrebbero dovuto essere chiusi ai treni in quel momento. Era previsto che i lavori iniziassero solo dopo la mezzanotte, ma sembra che siano cominciati in anticipo.
L’inchiesta in corso, condotta dalla procura di Ivrea e dal ministero dei Trasporti, intende far luce su questa catena di eventi tragici. La mancata comunicazione per il nulla osta per l’inizio dei lavori emerge come uno dei punti focali dell’investigazione.
Le prime informazioni rivelano che gli operai della Sigifer, ditta di Borgo Vercelli con un contratto con Rfi per la sostituzione dei binari, erano convinti di lavorare in sicurezza. Ma il convoglio 14950, che trasportava 11 vagoni passeggeri vuoti da Alessandria a Torino, ha sorpreso il gruppo di operai, colpendo in pieno cinque di loro.
La mancanza di una comunicazione formale di autorizzazione per l’inizio dei lavori solleva serie domande sulla supervisione e il controllo delle attività. Antonio Massa, referente di Rfi, presente sul luogo, non ha potuto fare altro che chiamare i soccorsi, testimoniando la drammaticità dell’evento.
La tragedia mette in discussione la sicurezza del sistema ferroviario e il suo meccanismo di autorizzazione. Come può un semplice errore di comunicazione causare una tale catastrofe? La risposta a questa domanda è fondamentale per prevenire altre tragedie in futuro.