Lunedì, l’aria vibrava sotto il peso di una calura quasi insostenibile che flirtava con la soglia dei trenta gradi. Una brezza estiva agognata filtrava attraverso il finestrino aperto di una Honda Jazz, carezzando con dolcezza il volto di una bambina di soli cinque anni, Clarissa Spadaro, che sedeva inerte sul sedile posteriore.
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Sua madre, con l’abbronzatura della stagione ormai impressa sulla pelle, reggeva il timone di quel viaggio estivo verso una destinazione tragica e imprevista. Proprio all’incrocio tra via Mentana e via Quarto, nel tranquillo quartiere residenziale di Vigevano, il destino si è mostrato in tutta la sua crudezza.
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Erano circa le 12.20 quando la Honda Jazz, contravvenendo alla sacralità della precedenza, è entrata in collisione con una Lancia Ypsilon. Un impatto laterale, un suono metallico, un urlo di lamiere e un corpo infantile sbalzato fuori dal finestrino, a suggellare l’incontro fatale tra le due vetture.
Clarissa è stata catapultata con violenza sul selciato, la sua fragile testa ha colpito un palo della luce e la strada si è tinta di un silenzio inquietante. Dallo shock alla pietà, gli abitanti del quartiere si sono affacciati alle finestre, il loro sguardo sgomento incastonato tra la curiosità morbosa e l’impotenza della tragedia.
Un residente, un medico di professione, è sceso in strada, cercando di infondere una scintilla di vita dove la morte aveva già lasciato il suo marchio. Ma nonostante le sue competenze mediche, ha compreso immediatamente la gravità della situazione.
L’elicottero di soccorso, decollato con la velocità del vento dall’ospedale Niguarda di Milano, ha atterrato nello stadio cittadino, soltanto per ripartire con lo stesso, triste vuoto che l’aveva portato lì.
La piccola Clarissa è stata infatti trasportata con urgenza al pronto soccorso dell’ospedale civile di Vigevano, dove il suo giovane cuore ha cessato di battere, consegnando la sua anima all’eternità. Sul luogo della tragedia, i soccorritori da Mortara e Robbio hanno unito le loro forze a quelle della polizia locale di Vigevano, che, successivamente, è stata affiancata dai carabinieri.
L’altro veicolo, la Lancia, era guidato da una donna di 46 anni, che, nonostante il trauma, è riuscita a sopravvivere e attualmente si trova al policlinico San Matteo di Pavia. Anche la madre di Clarissa, in uno stato di shock indicibile, è stata trasportata in ospedale.
Le domande sull’incidente, sulla dinamica e sulle cause, sono molte, e il magistrato di turno si è già impegnato a fare chiarezza sulla tragedia.
Ma una cosa è certa: una famiglia è stata distrutta.