L’amore di una madre non ha limiti: una mamma di 43 anni, medico, ha donato la parte sinistra del suo fegato alla figlia di 3 anni, affetta da una rara malattia congenita. Un gesto d’amore che ha salvato la vita della bambina, che da un anno era in lista d’attesa per il trapianto, e che non poteva più attendere oltre. L’intervento si è svolto all’ospedale Molinette di Torino. La bambina è affetta da una rara malattia congenita del fegato che determina ittero irreversibile, a sei settimane di vita era già stata sottoposta a un’operazione con intento riparativo. A sole 6 settimana di vita era stata sottoposta ad un’operazione con intento riparativo (intervento di Kasai). Un’operazione che, pur ristabilendo il flusso biliare verso l’intestino e risolvendo l’ittero, non avevano scongiurato l’evoluzione del fegato verso la cirrosi epatica. Ai primi segni di scompenso funzionale della malattia cirrotica, la giovanissima paziente era stata presa in cura nel reparto Gastroenterologia pediatrica dell’ospedale Infantile Regina Margherita. Quindi inserita nella lista d’attesa nazionale per trapianto di fegato pediatrico già nel maggio dell’anno scorso.
Durante la pandemia non si erano presentate per lei offerte d’organo da donatore deceduto con le dimensioni e le caratteristiche idonee. Nel frattempo, le sue condizioni sono peggiorate a causa di fenomeni infettivi che ne hanno condizionato uno stato di malnutrizione e scarsa crescita, tanto che pesava appena 11 chili. Di fronte a una attesa non più sostenibile, la madre della bambina si è proposta come donatrice. Dopo un’attenta valutazione da parte della équipe trapianti e il giudizio favorevole della Commissione terza parte attivata dalla Direzione sanitaria, la donna è stata considerata idonea.
L’intervento di 12 ore, eseguito dal professor Renato Romagnoli del centro trapianto di fegato delle Molinette è tecnicamente riuscito, con la collaborazione della sua equipe con il dottor Fabrizio Gennari, direttore della chirurgia pediatrica del Regina e l’equipe dell’Anestesia e rianimazione 2 delle Molinette, diretta dal dottor Roberto Balagna.
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