Marco Travaglio boccia su tutta la linea l’incontro tra Mario Draghi e Joe Biden. Il direttore del Fatto Quotidiano è ospite di Lilli Gruber nell’ultima puntata di Otto e mezzo. Travaglio punta subito il dito contro il premier italiano, colpevole a suo dire di essere volato a Washington per discutere con il presidente americano senza avere un preciso mandato parlamentare. E finendo quindi per “parlare a nome proprio”.
“Ti aspettavi un Draghi che in qualche modo ha ribaltato la linea dell’Italia sulla guerra?”, domanda Lilli Gruber al suo ospite. “Forse non l’ho capito io, è un mio limite. Ma io non l’ho trovato così chiaro e netto. – replica Travaglio – L’ho trovato estremamente confuso, come è naturale che sia per un presidente del Consiglio che va in America senza un mandato del Parlamento a parlare praticamente a nome proprio, visto che le posizioni dentro la sua maggioranza non potrebbero essere più diverse”.
“Pensiamo a quella bellicista del Pd, a quella pacifista del M5S e a quella neo pacifista trafelata di Salvini che secondo come si sveglia dice e disdice. – ironizza Travaglio – Mi ha fatto piacere sentirgli dire che gli interessi degli Usa sono diversi da quelli degli alleati europei. Anche perché, fino a 20 giorni fa, quando lo diceva Lucio Caracciolo o più modestamente il sottoscritto venivamo inseriti a viva forza nella lista dei putiniani. Quindi questo è un grosso passo avanti. Evidentemente hanno dovuto aspettare che lo dicessero Macron e Scholz per rassegnarsi a questa evidenza”, polemizza il direttore del Fatto.
“Però poi abbiamo scoperto che Biden gli ha fatto i complimenti per avere unito l’Europa, la Nato e gli Usa. – affonda ancora il colpo Travaglio – Quindi bisognerebbe capire che cosa ha detto Draghi a Biden rispetto a quello che ha detto in conferenza stampa. Ho l’impressione che gli abbia detto alcune cose e poi in conferenza stampa di diverse. Anche perché le parole pace, tregua e negoziato che lui ha usato spesse volte nella conferenza stampa di oggi, nel comunicato congiunto con Biden sono scomparse. Quindi mi piacerebbe sapere su che cosa ha unito l’Europa e la Nato. E soprattutto mi piacerebbe sapere che cosa porta a casa da questa missione americana. L’unico risultato tangibile è che il Senato americano ha stanziato 53 miliardi di aiuti a Kiev”, conclude.
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