L’intenzione del governo è ormai chiara: il green pass verrà esteso anche a tutti i lavoratori pubblici e privati. Il nuovo decreto dovrebbe arrivare in consiglio dei Ministri nella giornata di giovedì 14 settembre. Non è ancora chiaro se il provvedimento riguarderà subito anche i dipendenti del settore privato. In caso contrario, il premier è pronto a varare due decreti separati.
Sul sì al green pass allargato si registra la netta presa di posizione di quasi tutti i maggiori esponenti della Lega. La linea di Matteo Salvini è di fatto in minoranza e Marco Travaglio non perde l’occasione per affondare il coltello nella piaga. Ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo nella serata del 13 settembre, il direttore del Fatto Quotidiano parla apertamente di “sconfitta” per il leader del Carroccio.
La Gruber domanda subito a Travaglio se il fatto che anche Giancarlo Giorgetti si sia espresso in favore del super green pass possa rappresentare una “sconfitta” politica per Salvini. “Se effettivamente fosse istituito il green pass per tutti i lavoratori, sarebbe una sconfitta”, replica il direttore del Fatto. “Ma al momento c’è solo l’annuncio di Giorgetti. Nemmeno del presidente del Consiglio”, precisa però subito dopo.
Per Travaglio “anche gli annunci del premier non significano provvedimenti di legge”. Come nel caso dell’obbligo vaccinale, prima annunciato e per ora rimasto lettera morta. Comunque sia, ripete, “se passerà il green pass erga omnes, sarà sicuramente una sconfitta di Salvini”. Ma prosegue nel suo ragionamento il giornalista, “non è detto che sarà una buona notizia per Draghi”, visto che il “green pass a rate non fa pensare ad un premier molto solido”. Travaglio si mostra “perplesso” dalla narrazione governativa sugli ambienti “sicuri” con il green pass. “Una baggianata, come ha detto Crisanti. Bisogna dire la verità”, conclude Travaglio.
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