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Quirinale, Travaglio attacca Draghi: “Umiliato, ha preso cinque voti”

Marco Travaglio ha le idee chiare su come si è svolta la partita per il Quirinale. Il vero sconfitto della corsa al Colle è stato il premier Mario Draghi. Il direttore del Fatto Quotidiano espone la sua posizione, durissima nei confronti di Draghi, durante l’ultima puntata di Otto e mezzo. Incalzato dalle domande della conduttrice Lilli Gruber, Travaglio non smette di puntare il mirino contro il capo del governo.

Travaglio contro Draghi

“Dopo l’elezione di Mattarella al Quirinale, pace nella Lega e invece guerra nel M5S?”, domanda la Gruber al suo ospite. “Secondo me per capire quello che sta succedendo bisognerebbe capire quello che è appena successo. – replica secco Travaglio – Io vedo che fanno tutti finta di niente e fischiettano. Ma noi per un mese abbiamo sentito dire che l’elezione del presidente della Repubblica era un referendum: Draghi oppure no”. Il giornalista punta subito al bersaglio grosso rappresentato dal presidente del Consiglio.

“Chi ha perso questo referendum? Draghi. – si domanda e si risponde Marco Travaglio – Ha preso cinque voti. Tanti quanti Casini. Uno in meno della Belloni. È stato umiliato. È stato sconfitto, è un premier indebolito. Da super Mario siamo a mini Mario. E lo abbiamo visto con il consiglio dei Ministri che ieri non ha praticamente deciso niente e ha rinviato tutto”, ci va giù durissimo il direttore del Fatto.

“Qui c’è uno sconfitto di cui nessuno vuole parlare. – affonda ancora il colpo Travaglio – Che, come avevamo detto la settimana scorsa, ha messo a repentaglio la stabilità del suo governo in nome della sua ambizione personale. E ha perso la guerra. Il primo sconfitto è lui. Naturalmente dentro ai partiti questa cosa non può restare indifferente. Perché, da quando c’è il governo Draghi, ogni partito è stato infiltrato da una corrente draghiana: Di Maio nel M5S, i giorgettiani nella Lega, gli uomini di Gianni Letta in FI, nel Pd sono draghiani da quando c’è Enrico Letta. Tutti i ministri sono stati scelti dai draghiani. Draghi li ha utilizzati per muovere le sue pedine per diventare presidente della Repubblica. Ha miseramente fallito”, conclude.

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