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Tregua fiscale, arriva la proroga: il calendario delle nuove scadenze e cosa bisogna fare

Arriva la proroga per la tregua fiscale. Ecco cosa fare e quali sono le nuove scadenze. È possibile avere più tempo a disposizione per accedere a un ravvedimento speciale e alla sanatoria delle irregolarità formali. La prima proroga è nel Decreto Bollette, approvato dal Consiglio dei Ministri il 28 marzo. La decisione sarà pubblicata in Gazzetta Ufficiale. Il primo effetto è quello di modificare il calendario delle scadenze e i tempi di applicazione.
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Tregua fiscale e proroghe
La tregua fiscale e altre misure prorogate dal governo

Tregua fiscale, ecco le nuove date e gli adempimenti

Gli adempimenti che hanno beneficiato della proroga dalla scadenza del 31 marzo, ad appena tre giorni dalla scadenza per l’adempimento. C’è tempo fino al 31 ottobre 2023 per versare i 200 euro, o la prima rata di 100 euro, e accedere alla sanatoria degli errori formali, stando alla bozza del DL Bollette in circolazione il secondo appuntamento resta fissato al 31 marzo 2024. Il ravvedimento speciale il termine per il versamento della prima rata passa al 30 settembre 2023, ma il termine ultimo per concludere i pagamenti resta il 20 dicembre 2024 e la tabella di marcia per i versamenti successivi al primo diventa ravvicinata nel 2023.

Nuove date per gli adempimenti fiscali
Nuove date per gli adempimenti fiscali

Gli adempimenti per la tregua fiscale 2023

La Legge di bilancio 2023 include diverse misure riguardanti la tregua fiscale:

  • definizione agevolata avvisi bonari da controllo automatico ex art.36 bis DPR 600/73 e 54-bis del DPR 633/72;
  • regolarizzazione irregolarità formali
  • ravvedimento speciale delle violazioni tributarie diverse da quelle definibili con gli articoli 37 e 38, riguardanti le dichiarazioni relative al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2021 e precedenti;
  • adesione agevolata e definizione agevolata degli atti dell’accertamento(accertamenti con adesione relativi a processi verbali di constatazione e consegnati entro la data del 31 marzo 2023, nonché relativi ad avvisi di accertamento e avvisi di rettifica e liquidazione non impugnati e ancora impugnabili alla data di entrata di entrata in vigore della Legge di bilancio, ecc.;
  • definizione agevolata delle controversie tributarie;
  • conciliazione agevolata delle controversie tributarie;
  • rinuncia agevolata dei giudizi tributari pendenti in Cassazione;
  • regolarizzazione degli omessi pagamenti di rate dovute a seguito di acquiescenza, accertamento con adesione, reclamo/mediazione e conciliazione giudiziale;
  • stralcio delle cartelle 2000-2015, fino a 1.000 euro;
  • rottamazione cartelle carichi affidati all’Agente della riscossione, dal 1° gennaio del 2000 fino al 30 giugno 2022.
    Nei fatti, la tregua fiscale permette al contribuente di chiudere la partita con il Fisco: a condizioni vantaggiose e, quasi nella totalità dei casi, poco importa se la violazione sia stata già contestata. Addirittura la definizione arriva a coprire anche le fasi del contenzioso tributario. Non che fino a oggi queste misure non si erano mai viste (c’è qualche eccezione) ma mai tutte in una volta.


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