Tempi duri per i pendolari italiani che raggiungono il luogo di lavoro in treno: quasi il 40% dei convogli su rotaia in arrivo a Milano, Roma e Napoli (che racchiudono il 55% dei treni locali di tutta Italia) hanno un ritardo di almeno cinque minuti, mentre uno su cinque giunge invece con almeno 10, e il 10% supera il quarto d’ora, mentre il 2% viene direttamente cancellato. A segnalare il fenomeno è l’indagine di Altroconsumo, che evidenzia anche un peggioramento della situazione rispetto a quattro anni fa, quando i treni in ritardo erano il 6% in meno e quelli con oltre 10′ il 7% (12% contro l’attuale 19%). In particolare l’indagine ha preso in considerazione i treni locali delle stazioni di Milano, Roma e Napoli, evidenziando una situazione drammatica per chi per lavoro deve fare avanti e indietro ogni giorno.
Dai risultati dell’inchiesta di Altroconsumo, è emerso che i pendolari più sfortunati sono quelli lombardi. Neanche Napoli e Roma raggiungono infatti la percentuale di ritardi riscontrata nelle stazioni Lombarde: oltre la metà dei convogli (52%) arriva dopo il previsto, di questi il 25% dei treni è in ritardo di oltre 10 minuti e il 12% supera il quarto d’ora. Le tratte da incubo sono diverse. Sei volte su dieci la Como- Milano Centrale e la Como-Cantù-Milano Garibaldi arrivano oltre 10 minuti dopo. Da dimenticare anche la Brescia-Treviglio-Milano Centrale e la Varese-Gallarate-Milano Garibaldi. Queste due ultime due tratte (gestite da Trenord) detengono il record di ritardi oltre il quarto d’ora e, in ogni caso, non sono mai arrivate in orario.
La replica di Trenord
Trenord contesta però le rilevazioni fatte a Milano. In una nota, l’azienda parla di “raccolta di dati senza alcuna base né rappresentatività statistica”. Secondo la società ferroviaria lombarda, i dati diffusi da Altroconsumo sono stati raccolti per due ore nei soli giorni dal 5 al 9 e dal 12 al 16 novembre 2018, e basati semplicemente su una raccolta manuale delle informazioni sui tabelloni in stazione, e proprio per questa ragione non possono restituire uno stato concreto e veritiero del servizio. “Le performance ferroviarie si valutano su numeri assoluti e reali – precisa Trenord – per il 2018 si parla di 2200 treni al giorno; l’80% è arrivato a destinazione puntuale”.
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