Succede di tutto venerdì 1 ottobre a Trieste. Città invasa dal corteo dei no green pass. Lavoratori portuali che minacciano da giorni l’astensione in blocco dal lavoro se a qualche loro collega senza lasciapassare verrà proibito di lavorare. Manifestanti infuriati che assediano la sede locale della Rai. Ma, soprattutto, poliziotti che si tolgono il casco e stringono le mani dei no pass.
Migliaia di cittadini sfilano per le strade di Trieste bloccando di fatto la città per alcune ore. Succede venerdì Primo ottobre, quando a scendere in piazza sono i cosiddetti no green pass. Una manifestazione a cui partecipano circa 10.000 persone secondo la Questura. Almeno il doppio, se non 30.000, a detta degli organizzatori. Il corteo parte nel pomeriggio da largo Riborso, percorrendo poi le vie del centro cittadino, compreso corso Italia, con inevitabile blocco del traffico.
Moltissimi gli slogan, gli striscioni e i cartelli di protesta contro il green pass. Tra coloro che decidono di esprimere pubblicamente tutta la loro contrarietà all’uso della tessera verde persino sui luoghi di lavoro dal 15 ottobre, ci sono anche centinaia di lavoratori portuali della città. I portuali di Trieste, accorsi in massa e in tenuta da lavoro al corteo, come mostrano i moltissimi video condivisi sui social, da giorni minacciano uno sciopero generale della categoria. Tra le loro richieste ci sono i tamponi salivari gratuiti per tutti coloro che non vogliono vaccinarsi.
Gli unici attimi di tensione della giornata si registrano in serata in via Fabio Severo. Centinaia di manifestanti assediano infatti la sede della Rai. Gli slogan e le minacce che urlano stavolta non sono indirizzati solo al governo, ma soprattutto ai giornalisti del servizio pubblico. Ma è a questo punto che, per riportare la calma, i poliziotti schierati in assetto antisommossa all’ingresso, decidono di togliersi i caschi tra gli applausi dei presenti. Seguono diverse strette di mano, immortalate anche queste dagli smartphone e divenute subito virali in rete.
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