Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso preoccupazione per il crescente numero di emendamenti che stravolgono i decreti legislativi approvati dal governo. Mattarella ha convocato i presidenti di Camera e Senato, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa, al Quirinale per discutere della situazione. L’appello del Capo dello Stato è rivolto a limitare la decretazione d’urgenza e a evitare l’inserimento di materie estranee al cuore dei provvedimenti.
Fin dall’inizio della legislatura, il governo ha approvato ben 27 decreti legge, a fronte di soli cinque leggi ordinarie. Spesso, questi decreti vengono modificati con l’inserimento di materie estranee al loro scopo originario, rendendoli così irriconoscibili rispetto al testo autorizzato dal Quirinale. Il potere di autorizzare gli emendamenti è nelle mani dei presidenti di Camera e Senato, da qui l’appello a un uso più oculato dei provvedimenti.
Un caso recente che ha sollevato la necessità di una modifica frettolosa da parte del Parlamento è stato il decreto bollette, nel quale erano stati inseriti quattro emendamenti estranei alla materia. Questa disomogeneità per materia è stata oggetto di critiche anche in passato, con il presidente Mattarella che aveva inviato una lettera alle Camere nel luglio 2021 per raccomandare la stessa cautela durante il governo Draghi. Questo problema si è verificato nel corso del tempo, coinvolgendo sia il governo Meloni che i suoi predecessori. Tuttavia, negli ultimi tempi si sono verificate delle degenerazioni, come nel caso del controverso decreto balneari inserito nel Milleproroghe, che ha sfidato la direttiva Bolkenstein e potrebbe causare conflitti e impugnazioni da parte di Bruxelles, del Consiglio di Stato ed enti locali.
Va sottolineato che il numero dei decreti legge emanati dal governo di destra supera quelli dei precedenti esecutivi Draghi e Conte. In una lettera inviata alle Camere lo scorso 20 febbraio, Mattarella aveva apprezzato l’iniziativa del premier Meloni di ridurre l’abuso della decretazione d’urgenza, considerando che i decreti legge erano diventati il principale strumento attraverso il quale i governi esercitano l’iniziativa legislativa. Il presidente aveva auspicato un’inversione di tendenza attraverso una programmazione legislativa adeguata da parte del governo e aveva invitato le forze politiche a un senso di responsabilità. Queste preoccupazioni sono state espresse durante l’incontro con La Russa e Fontana al Quirinale.