Ci sono troppi sprechi, addio al latte fresco nei supermercati. Norme europee inadeguate e scelte dei consumatori differenti. Queste le due motivazioni principali che portano l‘azienda Granarolo a trovare soluzioni differenti. In un’intervista al Corriere, il ceo dell’azienda, Gianpiero Calzolari, spiega che presto sarà sul mercato una bottiglia di latte pastorizzato dalla vita più lunga.
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Addio al latte fresco nei supermercati, ecco perché
“È il mercato che ha scelto”, dichiara Gianpiero Calzolari, presidente della cooperativa bolognese. Granarolo è composta da circa 600 allevatori di dodici regioni italiane con un fatturato complessivo da oltre 1,2 miliardi. “Le norme sul latte fresco sono inadeguate, noi abbiamo chiesto senza successo di cambiarle. Ma il mercato è più intelligente e si è adeguato da solo. Il consumatore sceglie sempre di più cibi con una durata più lunga, perché non fa più la spesa con la stessa frequenza di prima. E poi c’è un tema di sostenibilità, buttare un litro di latte è un crimine”.
Le osservazioni di Calzolari riassumono il senso della ricerca di Granarolo in questi mesi. La prova del nove, l’assaggio da parte degli esperti, ha portato a risultati più che incoraggianti: non c’erano distinzioni tra il nuovo prodotto e il tradizionale “latte fresco”. L’Unione europea stabilisce che questo possa essere definito tale se la scadenza avviene entro i 6 giorni.
“I risultati sono molto positivi, abbiamo già una riduzione dei resi. Anche le catene della grande distribuzione hanno gli stessi riscontri, anche loro chiedono più latte a dieci giorni”. Calzolari è positivo e avvisa che la sostituzione avverrà già nel corso del 2023. “La nuova confezione ha un migliore impatto ambientale, il tappo riduce la plastica del 35% e non si stacca dalla bottiglia come prevede l’Unione europea”.
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