Una volta c’erano le “cassanate”, cioè tutte le cavolate di Antonio Cassano, calciatore divenuto famoso per il suo talento sprecato e per le tante “cadute di stile”, per così dire. Poi siamo passati alle “balotellate”, stesso principio di Cassano, applicato però a un altro calciatore, Mario Balotelli. Una volta pensionato Cassano e una volta maturato Balotelli, con la politica che nel frattempo è diventata sempre più mainstream, ecco che arrivano le “toninellate”, cioè le gaffe a ripetizione del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli, Movimento 5 Stelle. L’ultima (partiamo da qui) è davvero pazzesca… In un post su Instagram (poi cancellato) ha scritto: “Ho revocato la revoca della concessione al mio barbiere”.
Ci risiamo. Dopo la gaffe (di cui chissà se si è reso conto) della foto sorridente nello studio di Vespa davanti al plastico del moncone del ponte Morandi, il ministro delle Infrastrutture Toninelli ne combina un’altra delle sue, con un post su Instagram accompagnato da una battuta infelice, ancora una volta riferita alla tragedia di Genova, subito dopo cancellato e sostituito da una frase più innocente.
In posa con i suoi due bambini e il barbiere di fiducia, il ministro ha scritto: “Ho revocato la revoca della concessione al mio barbiere”, con evidente riferimento, che nelle intenzioni voleva forse essere ironico, alle polemiche con la società Autostrade seguite al tragico crollo di Genova. Uno scivolone di cui, chissà, dovrà essersi accorto qualcuno dello staff, tant’è che dopo pochi minuti il post è stato cancellato, per essere sostituito da un altro, con la stessa foto, ma con una ben più innocente frase su “un momento di relax con i miei bambini, in mezzo a tanti impegni e tante sfide” (di cui la più impegnativa, immaginiamo, debba essere quella con sé stesso).
Ma chi se non un esponente di spicco del Movimento nato sul web dovrebbe sapere che sui social nulla può essere nascosto? E infatti così è stato, con gli screenshot del primo post che hanno immediatamente cominciato a girare, e i commenti indignati degli utenti che si sono divisi tra un “revocherei a te a la concessione” e un invito a pubblicare il post precedente, “se ne hai il coraggio”. Immediata la reazione del mondo della politica. Ma il ministro, sebbene in carica da poco più di tre mesi, non è nuovo a figuracce e strafalcioni. Ecco, in sintesi, tutte le “toninellate”.
– In principio fu il sottosegretario (di Toninelli) Siri, che lo scorso giugno, in diretta su La7 per ben tre volte sbotta: “Ma Toninelli non è ministro”. Evidentemente non poteva crederci manco lui.
– Poi è stata la volta della gaffe “nautica” (ma i trasporti non includono anche quelli navali?), con il tweet del ministro in piena vicenda Diciotti, in cui il rimorchiatore italiano Von Thalassa diventa addirittura un incrociatore.
– All’elenco non potevano mancare le nomine, con il condannato per bancarotta Intrieri assoldato tra i 14 esperti chiamati a far parte della task force ministeriale per il controllo delle infrastrutture. Ma si sa, le condanne fanno scandalo solo quando sono “degli altri”.
– Infine la catena di gaffe legate alla tragedia di Genova: prima la commissione ministeriale, in cui Toninelli chiama tre funzionari che da lì a breve verranno indagati per la stessa vicenda.
Infine la uno-due micidiale, con la foto sorridente, nel salotto di Vespa, con in mano un pezzo del plastico raffigurante il ponte crollato, fino al post Instagram di oggi.
Ma siamo pronti a scommettere che le “toninellate” non finiranno qui.