In lite su tutto o quasi, d’accordo però su un punto: Pd, Italia Viva e Movimento Cinque Stelle continuano a insistere sulla necessità di un rimpasto che ridia linfa a un governo stanco, visibilmente in affanno. Una mossa invocata ormai di continuo, le spaccature sono semmai sulle modalità: i dem e Renzi aprirebbero volentieri anche a un pezzo di Forza Italia, dando vita così a un governo dalla maggioranza più ampia, i grillini sono restii a scendere a patti col vecchio nemico.
Il rimpasto è visto da molti come una panacea a molti dei mali che affliggono l’attuale esecutivo giallorosso, a partire dalle tensioni intorno alla figura di un premier, Giuseppe Conte, troppo protagonista per i gusti dei democratici e troppo accentratore. I ministri sono ormai in competizione l’uno con l’altro, i gruppi parlamentari sono ormai terreno di scontro più che di cooperazione tra forze diverse, Renzi ha alzato ormai da tempo la voce e chiede di contare di più negli equilibri interni. Un caos generalizzato che rischia costantemente di esplodere in una vera e propria crisi.
Ecco, allora, che cambiare la squadra permetterebbe di sotterrare nuovamente l’ascia di guerra e tornare, almeno per un po’, a remare tutti verso la stessa direzione. Con il Pd che pensa addirittura al colpo di scena più clamoroso: la sostituzione di Conte. Nessuno lo dice ancora apertamente, ma il timore dem è che il premier assuma tutte le decisioni relative al Recovery Fund dalla sua personalissima cabina di regia invece che in modo collegiale.
Tutti vogliono cambiare, insomma, nessuno per ora si prende la briga di farlo. Si attendono le mosse di Conte: dovesse scivolare sul fronte della distribuzione del vaccino, impantanandosi in qualche nuova polemica, si troverebbe di colpo un governo pronto a chiederne la testa. Premier avvisato…
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