Ubi Banca non sta pensando a una ipotesi di fusione con altre possibili realtà, smentendo quanto si andava vociferando in merito alla presunta nascita di un gruppo unico tra Ubi Banca e Monte dei Paschi di Siena. A ribadirlo è l’amministratore delegato del gruppo Victor Massiah che, in occasione di del rinnovo del Consiglio di Sorveglianza, ha fatto sapere di nutrire una certa diffidenza anche verso la sua presunta partecipazione del suo gruppo al consolidamento del settore bancario.
A questo proposito Massiah ha dichiarato che una partecipazione di Ubi Banca a questo grande obiettivo potrebbe realizzarsi solo nel caso in cui si verificassero due condizioni: se l’aggregazione sia nelle condizioni di ‹‹creare valore›› e nel caso in cui la governance non possa in qualche modo venire influenzata da ‹‹costruzioni bizantine››. Una linea rigida e selettiva, dunque, a cui Ubi Banca tiene particolarmente, frutto di una realtà ‹‹la cui solidità non è messa in discussione››.
Messo da parte il dossier Mps, dunque, in casa Ubi si sta più che altro pensando alla redditività del proprio gruppo che, come affermato dal manager stesso, ‹‹ha ancora dei margini di miglioramento››. A questo proposito Ubi Banca fa sapere di voler aprire un cantiere che sarà successivamente proposto al mercato entro il primo semestre, un cantiere che abbia a cuore la missione di rivedere il modello organizzativo e anche quello distributivo.