I poliziotti finiscono nei guai per l’omicidio di un uomo in sedia a rotelle. Dopo aver tentato di fermarlo per alcuni controlli, alla vista degli agenti, il disabile ha tentato una fuga dettata dal panico puro. L’uomo ha tentato di fuggire buttandosi a terra dalla carrozzina e strisciando. A quel punto gli agenti hanno spruzzato spray al peperoncino e usato il taser, senza riuscire a immobilizzarlo. A quel punto hanno sparato una decina di colpi, uccidendolo all’istante. L’uomo era un afroamericano di 36 anni, di nome Anthony Lowe. I fatti si sono svolti nella contea di Los Angeles, negli Stati Uniti, lo stesso giorno dei funerali di Tyre Nichols, il 27 gennaio.
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Uccidono un disabile, i poliziotti nei guai per un video
Ad Huntington Park, il distretto della contea californiana di Los Angeles in cui è avvenuto l’omicidio, i poliziotti non sono obbligati a indossare la body cam. Di conseguenza, le testimonianze in caso di indagine si devono basare in un primo momento sulle dichiarazioni degli stessi agenti. In questo caso, sono stati realizzati alcuni video, nei quali si vede tutta la scena. I colpi di pistola, però, si possono solo ascoltare, perché mentre i poliziotti tirano fuori le armi, un auto passa davanti al principale testimone, impedendone la registrazione nitida.
Anche in questo caso, come nel recentissimo precedente di Tyre Nichols, la popolazione è scesa in piazza per protestare. Lowe, 36 anni, originario del Texas, aveva subito l’amputazione di entrambe le gambe in un altro scontro con la polizia nel suo paese d’origine, due anni fa. Non si conoscono dettagli ulteriori su questa storia. La scena in cui, preso dal panico, si trascina sul marciapiede per sfuggire alle armi della polizia, è particolarmente cruda e ha suscitato forte indignazione.
Uccidono un disabile, poliziotti nei guai e versioni confuse
Secondo il rapporto degli agenti coinvolti nell’omicidio di Anthony Lowe, il texano sarebbe stato il principale indiziato di una segnalazione per il ferimento di un uomo tramite un grosso coltello da cucina ad opera di un disabile in sedia a rotelle. Gli agenti hanno dichiarato di avere avuto la conferma che Lowe fosse l’indiziato e che avesse appena estratto il coltello, minacciandoli. A quel punto avrebbero estratto prima lo spray al peperoncino, che avrebbe provocato il tentativo di fuga del disabile, poi il taser e, infine, senza molte motivazioni, le armi da fuoco. La spiegazione iniziale è che avessero tentato di disarmare e immobilizzare l’indiziato, ma la balistica ha dedotto che sono stati subito centrati punti vitali, soprattutto al torace. Lowe viveva nel Sud di Los Angeles. Lascia due bambini piccoli. La moglie parla di un “marito e un padre affettuoso”, affetto, però “da depressione dopo la perdita delle gambe”.
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