L’orsa Amarena non c’è più. A dare l’amara notizia è stato lo stesso Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, in una nota ufficiale. Questo tragico evento arriva in un periodo particolarmente buio per gli animali della zona, segnato da una preoccupante ondata di violenza. A conferma, soltanto alcuni mesi fa, diversi esemplari protetti erano stati avvelenati all’interno del parco.
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Secondo quanto riportato dalla nota del Parco, intorno alle 23:00 di ieri, Amarena è stata brutalmente uccisa a seguito di una fucilata esplosa da un individuo, identificato come signor LA, alla periferia di San Benedetto dei Marsi, ben al di fuori dei confini del Parco e dell’Area Contigua. Immediatamente sul luogo dell’incidente sono arrivate le Guardie del Parco, avendo preso atto che Amarena era in zona insieme ai suoi cuccioli. La gravità della ferita, come accertato dal veterinario del Parco e dalla squadra di pronto intervento, ha causato l’immediata morte dell’animale.
Il responsabile dell’atto violento è stato prontamente individuato dalle Guardie del Parco e successivamente preso in carico dai Carabinieri della stazione locale, giunti in seguito alla chiamata. Le indagini sulla dinamica dell’episodio sono proseguite per tutta la notte. Parallelamente, il personale del Parco è al lavoro per localizzare i due cuccioli di Amarena e valutare le necessarie misure di protezione.
L’uccisione di Amarena non è solo una tragedia isolata, ma un duro colpo per l’intera popolazione di orsi marsicani, già a rischio con appena una sessantina di esemplari. Amarena, in particolare, era nota come una delle femmine più prolifiche del Parco. Sebbene in passato abbia causato danni ad alcune attività agricole e zootecniche – danni per i quali il Parco ha sempre risarcito i proprietari anche al di fuori dell’Area Contigua – non ha mai rappresentato una minaccia per l’uomo. Questo rende il suo assassinio ancor più ingiustificabile e sconcertante.