Strage di bambini in Ucraina. Questa mattina un elicottero è precipitato sulla città di Brovary, nella regione di Kiev, schiantandosi su un asilo e investendo anche edifici residenziali. La notizia è stata diffusa su Telegram da Oleksiy Kuleba, governatore della regione. “Nella città di Brovary, un elicottero è caduto vicino a un asilo e a un edificio residenziale, ci sono vittime. Al momento della tragedia, nell’asilo c’erano bambini e dipendenti dell’istituto. Tutti sono stati evacuati. Ambulanze, polizia e vigili del fuoco stanno lavorando sul luogo dell’incidente”: queste le prime informazioni diffuse dalle autorità.
Sul velivolo viaggiava il ministro degli Interni ucraino Denys Monastyrskyi, rimasto ucciso nello schianto dell’elicottero. Tra le vittime anche il suo vice Yevhen Yenin e il segretario di Stato del Ministero degli affari interni. Lo riferiscono i media ucraini citando il capo della polizia nazionale Ihor Klymenko, precisando che nove dei morti erano a bordo dell’aeromobile.
Le vittime accertate per ora sarebbero 18, tra cui 3 bambini, secondo quanto riportato dai media locali. Nove delle delle vittime erano a bordo dell’aeromobile, che appartiene ai Servizi di emergenza statali ucraini. Secondo il capo dell’amministrazione militare regionale, Oleksiy Kuleba, i feriti sono 29.
Ihor Klymenko, capo della poliza nazionale ucraina, ha affermato che “22 persone sono ricoverate in ospedale, di cui 10 bambini. Tutti i servizi competenti e specializzati stanno lavorando sul posto. Il luogo dell’incidente è al vaglio”. Restano ancora da definire le circostanze in cui si è verificato l’incidente.
Ancora una volta sono i più piccoli a fare le spese della guerra. Dall’inizio dell’invasione, dal 24 febbraio 2022, quasi un anno fa, i russi hanno rapito circa 14mila bambini ucraini. Lo ha riferito Daria Herasymchuk, consigliere presidenziale ucraino per i diritti dei minori e la riabilitazione, come riporta il Kyiv Independent. “Siamo riusciti a identificare e verificare i dati di almeno 13.899 bambini rapiti e deportati dall’esercito russo – spiega -. Purtroppo, possiamo dire che solo 125 di loro sono riusciti a tornare a casa”.