Il talk show di Rai 3 Cartabianca, condotto da Bianca Berlinguer, è tornato in onda martedì 10 gennaio dopo la pausa natalizia. Per parlare della guerra in Ucraina, la conduttrice non poteva fare ancora a meno della collaborazione di Alessandro Orsini, il professore di Sociologia del terrorismo all’università Luiss di Roma, divenuto da qualche mese ospite fisso della sua trasmissione. E Orsini non tradisce certo le aspettative, decidendo di lanciare un accorato appello al presidente del Consiglio Giorgia Meloni che sta già facendo discutere.
Rispetto alla guerra in Ucraina “la mia posizione nota. – esordisce così Alessandro Orsini – Io penso che dobbiamo cambiare strategia aprendo un dialogo diplomatico con la Russia. E più semplicemente, in maniera più concreta, penso che Giorgia Meloni dovrebbe stabilire un contatto diretto con Putin”. Secondo lui, infatti, il presidente russo le risponderebbe “assolutamente”. Insomma, Orsini prova a sparigliare le carte della politica italiana e internazionale, cercando di proporre il nostro governo come mediatore di pace tra Mosca e Kiev.
“Il problema è che la Meloni può giustamente temere una controffensiva da parte di Biden. – precisa subito dopo il professor Orsini – Ma eventualmente, se non si vuole fare un incontro diplomatico a questo livello, si potrebbe stabilire un rapporto tra Salvini e la Zakharova, tra Tajani e Lavrov. Cosa dovrebbe chiedere il governo italiano i russi? – domanda retoricamente Orsini – Dovrebbe fare un tentativo un tentativo e dire: se noi ci rifiutiamo di inviare le armi all’Ucraina, voi date garanzie che non bombarderete Kiev?”.
“In altre parole, la mia proposta è di assumere una mentalità strategica di tipo moderato e riformista. – prosegue Orsini – Non avere l’ambizione di poter fermare la guerra tutta insieme perché è impossibile. Non si possono fermare gli scontri in Donbass in questo momento. Ma bisogna riuscire a portare a casa qualche piccolo risultato. Il vertice dell’esercito ucraino ha affermato che la Russia sta pensando di mobilitare altri 500mila soldati, la mia preoccupazione riguarda Kiev e il fronte meridionale dell’Ucraina”.
L’opinione di Alessandro Orsini sulla guerra in corso è che “l’Ucraina dev’essere posta nelle condizioni di difendersi, ma noi occidentali impostiamo solo la guerra e siamo violentemente contrari a qualunque dialogo con la Russia”. Va bene dunque inviare armi al governo di Volodymyr Zelensky. Ma, senza l’apertura di una trattativa di pace, la prosecuzione della guerra non farà altro che provocare ancora migliaia di morti, oltre alla distruzione di quasi tutte le infrastrutture ucraine.
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