Il regista italiano premio Oscar, Giuseppe Tornatore, nella serata del 3 luglio si trova a Taormina per la proiezione di ENNIO al Teatro Antico, in occasione della 68/ma edizione del Festival di Taormina. Il film è un omaggio al grande compositore Ennio Morricone. Tornatore coglie però l’occasione per parlare anche di guerra in Ucraina. Ma le sue dichiarazioni fanno discutere.
“La guerra in Ucraina? È un tormento continuo. – dichiara Giuseppe Tornatore a Taormina – Quando mi ritrovo in situazioni festose penso sempre che nello stesso momento c’è gente non lontano da qui che scappa dai bombardamenti. E pensare che noi ci ritenevamo una generazione privilegiata nell’essere riuscita a fuggire dalla guerra”. Secondo il regista, quelli sulla fornitura di armamenti a Kiev “sono argomenti capestro. È un tema complicato ed anche un mio personale tormento”.
Poi Tornatore si rimette a discutere di cinema, parlando in modo lusinghiero della pellicola su Morricone. “Se sapessi qual è la ricetta del successo sarebbe davvero fantastico. – ammette il regista – Il suo successo, lo devo confessare, non l’ho ancora capito. La lezione di questo documentario forse è il fatto che offre al pubblico storie e persone che lui crede di conoscere, ma non è vero”.
Secondo Giuseppe Tornatore, insomma, “la grandezza di Ennio Morricone è quella di aver capito immediatamente che c’era una frattura espressiva tra la musica popolare e quella colta. Lui ha lavorato per avvicinare questi due mondi. Una lezione questa che può valere anche per il cinema. Ovvero non credere che fare un film per pochi e incompresi sia la strada giusta , né guardare con sospetto quelle opere popolari che incassano tanto. Il Covid ha condizionato tutto il nostro modo di comportarci, ma bisogna tornare a non avere paura e sperare di ritrovare quei momenti di spensieratezza che avevamo prima”, conclude.
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