La Russia di Vladimir Putin entusiasta delle parole di Papa Francesco sulla necessità della pace in Ucraina. Stavolta anche Mosca sembra voler fare un passo avanti verso la fine delle ostilità con Kiev che stanno costando migliaia di vite umane. Ad accendere le speranze del mondo è il commento del ministero degli Esteri russo, riportato dall’agenzia di stampa Ria Novosti, dove si legge che la Russia “è al corrente dell’iniziativa del Pontefice di Roma per l’invio di una personalità in Russia, nell’ambito di un’iniziativa di pace per l’Ucraina, e Mosca valuta positivamente questo tentativo”.
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Pace in Ucraina, la Russia d’accordo con Papa Francesco
“Siamo grati a Papa Francesco per la sua profezia, così rara oggi, quando parlare di pace (in Ucraina) sembra evitare di schierarsi o non riconoscere le responsabilità. – queste le parole pronunciate qualche giorno fa dal presidente della Cei cardinale Matteo Zuppi – La sua voce si fa carico dell’ansia profonda, talvolta inespressa, spesso inascoltata, dei popoli che hanno bisogno della pace. La guerra è una pandemia. Ci coinvolge tutti. Nel recente viaggio in Ungheria, si è interrogato: ‘Dove sono gli sforzi creativi di pace?’. Lasciamoci inquietare da questa domanda, perché non rimanga solo la logica spietata del conflitto”. Speranze ora condivise anche dalla Russia.
“Per noi la pace in Ucraina non è solo un auspicio, ma è la realtà stessa della Chiesa, che germina, come il segno di pace, dall’Eucaristia e dal Vangelo. – ha proseguito Zuppi – La Chiesa e i cristiani credono nella pace, siamo chiamati a essere tutti operatori di pace, ancora di più nella tempesta terribile dei conflitti. Siamo il popolo della pace, a partire da Gesù che è la nostra pace. Lo siamo per la storia del nostro Paese, per la sua collocazione nel Mediterraneo, cerniera tra Nord e Sud, ma anche tra Est e Ovest”.
“Lo siamo per le radici più profonde e caratteristiche del nostro popolo. Come cristiani italiani, con il Papa, siamo chiamati a una fervente e insistente preghiera per la pace in Ucraina e perché ‘si affratellino tutti i popoli della terra e fiorisca in essi e sempre regni la desideratissima pace (Pacem in terris, 91)”, ha poi concluso il presidente Cei. Ora tocca alla Russia fare un passo in quella direzione.
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