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UE, addio alle bottiglie di plastica: cosa sta succedendo

L’Unione Europea continua la sua lotta contro l’inquinamento da plastica monouso, introducendo normative sempre più stringenti per ridurne l’uso. La plastica, infatti, rappresenta una delle principali minacce ambientali, con milioni di tonnellate che finiscono negli oceani ogni anno, formando vere e proprie isole galleggianti. Le microplastiche, particelle minuscole derivanti dalla degradazione dei rifiuti plastici, sono particolarmente preoccupanti poiché entrano nella catena alimentare attraverso i pesci e altri organismi marini, arrivando infine all’uomo. Per affrontare questa emergenza, l’UE ha adottato nel 2019 la Direttiva 2019/904, nota come Single Use Plastic (SUP), che vieta l’utilizzo di determinati prodotti in plastica monouso per i quali esistono alternative sul mercato. Tra questi prodotti rientrano posate, piatti, bicchieri, bastoncini cotonati, cannucce e aste per palloncini. Inoltre, per ridurre la dispersione nell’ambiente, è stato imposto ai produttori di bottiglie di plastica l’obbligo di utilizzare tappi ancorati al contenitore. Questa misura è già in vigore in Italia dallo scorso anno.

A partire da gennaio 2025, una nuova direttiva europea stabilisce che le bottiglie in PET fino a 3 litri dovranno contenere almeno il 25% di plastica riciclata, percentuale che salirà al 30% entro il 2030. Questo obiettivo è calcolato come media per tutte le bottiglie in PET immesse sul mercato di ciascuno Stato membro. Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica italiano ha chiarito che la percentuale di plastica riciclata deve essere calcolata includendo tutte le componenti della bottiglia, ovvero corpo, tappi ed etichette, e riferita al peso complessivo delle parti in plastica.

Per i consumatori, queste modifiche potrebbero tradursi in bottiglie più sottili e morbide, a causa dell’aumento della componente riciclata. I produttori dovranno investire in nuovi materiali e processi produttivi per adeguarsi alle normative, il che potrebbe comportare un incremento dei prezzi delle bottiglie di plastica. Questa misura arriva in un momento delicato per l’industria plastica europea, che ha registrato una diminuzione della produzione dell’8,3% nel 2023, accompagnata da una riduzione del 7,8% nella produzione di plastica riciclata. Tali circostanze potrebbero complicare il raggiungimento degli obiettivi di riciclaggio prefissati. Con queste nuove normative, l’Unione Europea mira a incentivare gli investimenti nel riciclaggio, preparando al contempo i consumatori a possibili aumenti dei prezzi.

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