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Imbrattarono quadro di Van Gogh: quattro attiviste di Ultima Generazione rinviate a giudizio

Brutte notizie per Ultima Generazione e per le battaglie dei suoi membri sull’emergenza climatica. La Procura di Roma ha infatti disposto la citazione diretta a giudizio per quattro attiviste che il 4 novembre del 2022 hanno imbrattato, lanciando una passata di verdure, un quadro di Vincent Van Gogh, ‘Il seminatore’, protetto da un vetro, in mostra a Palazzo Bonaparte. Il processo è stato fissato per il prossimo 12 ottobre davanti al giudice monocratico. Le attiviste rischiano una condanna fino a tre anni di carcere.
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Ultima Generazione Van Gogh

Attiviste di Ultima Generazione a processo per aver sporcato quadro di Van Gogh

Che l’aria intorno agli attivisti di Ultima Generazione fosse cambiata lo si era intuito già qualche settimana fa, quando fu il sindaco Pd di Firenze, Dario Nardella, a bloccare con veemenza un giovane intento a sporcare con la vernice le mura di Palazzo Vecchio. Ora la conferma che per loro non si prospettano tempi sereni arriva da Roma dove, come appena accennato, la Procura ha disposto la citazione diretta a giudizio per le quattro attiviste colpevoli di aver imbrattato un quadro di Van Gogh.
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Ma, a parte la vicenda del quadro di Van Gogh, di Ultima Generazione si continua a parlare per altre discutibili iniziative. Proprio oggi, infatti, gli attivisti climatici hanno compiuto l’ennesimo blitz proprio nella Capitale. Durante la mattinata otto persone hanno bloccato la circolazione stradale in zona Colosseo, angolo via Labicana.

La campagna a cui aderiscono gli attivisti di Ultima Generazione è quella chiamata ‘Non paghiamo il fossile’, con cui si chiede che i sovvenzionamenti pubblici ai combustibili fossili vengano immediatamente interrotti. Stavolta però i giovani contestatori se la sono vista davvero brutta, perché la rabbia degli automobilisti comincia a montare sempre di più. E la loro pazienza ha quasi raggiunto il limite. “Hai rotto il ca***, devo andare a lavorare”, ha cominciato a sbraitare un uomo sceso infuriato dalla sua automobile. “Non c’è più lavoro per nessuno: la siccità causerà la perdita del lavoro per un sacco di persone, a partire da quelle che lavorano nel settore del turismo”, questa la risposta disarmante degli attivisti.
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