Uno dei protagonisti assoluti dell’ultima edizione di Sanremo, con quel secondo posto condito da non poche polemiche che aveva fatto discutere l’etere italiano. Ora, Ultimo torna al centro delle attenzioni degli utenti per un messaggio scritto il 31 marzo 2018 accanto a un foto pubblicata su Instagram e che lo immortala a torso nudo accanto all’amico e collega Ethan Dante, noto con lo pseudonimo da artista Oni One che quel giorno finiva in carcere, a Rebibbia, per scontare un residuo di pena.
“Sto piangendo per te, piangendo lacrime vere, perché ti immagino buono, tu non sei quello che hanno detto, non sei quello che tu hai fatto, non sei quello che la legge ha pensato tu fossi… Sono triste amico mio, e continuo a piangere, 4 giorni fa mi dicesti al telefono ‘ao ma quando vieni a trovarmi?’ Ed io ero sempre troppo preso per il lavoro, sono stato scortese con il destino, l’ho sfidato, sarei dovuto venire subito, ma la vita prima di toglierti qualcosa non ti chiede il permesso…”.
“Ti prometto che verrò a prenderti con Talk Tonight a tutto volume in macchina e che ai concerti la suonerò forte… per te, ad ogni concerto, io ti aspetto per vivere fratello mio” concludeva Ultimo nel suo post. Una forte amicizia, quella che lega i due cantanti. E che però ha fatto discutere i fan, visto che Ethan Dante viene considerato un tipo non troppo tranquillo. Prima della musica, infatti, il rapper era finito al centro di una serie di gravi casi di cronaca: ancora minorenne, nel 2012, aveva colpito con 4 coltellate al fianco un ragazzo a una festa tra liceali.
In quell’occasione, i carabinieri avevano trovato a casa sua 9 coltelli e materiale politico riconducibile all’estrema destra, in particolare a Casa Pound. Nel 2015 ancora un accoltellamento, sempre per futili motivi. Vittime due ragazzi che lo avevano schizzato per errore con un fucile ad acqua. Una figura che, scrive Il Fatto Quotidiano, contrasta con quanto affermato invece da Ultimo in diverse occasioni pubbliche, in cui ha prestato la sua immagine a messaggi contro la violenza o per chiedere giustizia per le vittime di fatti di sangue.
Contro Mahmood, quella frase di Ultimo puzza di razzismo. E Salvini lo sostiene…