Una figura che ha fatto capolino spesso, durante le dirette social con le quali Matteo Salvini prendeva le parti di chi protestava contro il governo Conte per le mancate riaperture. Si chiama Umberto Carriera, chi segue da vicino il leader della Lega probabilmente lo conosce bene e nelle scorse ore è salito nuovamente agli onori delle cronache durante la manifestazione #ioApro andata in scena fuori da Montecitorio, sfociata in alcuni violenti scontri tra manifestanti e forze dell’ordine.
Carriera era tra manifestanti più su di giri, tra i primi a invitare, dal palcehtto allestito di fronte al palazzo che ospita la Camera dei Deputati, i presenti a sfondare le barriere. Una serie di violenze che hanno finito per delegittimare le proteste dei ristoratori, riuniti per chiedere al governo di poter tornare a lavorare e guadagnarsi da vivere. Iniziate proprio con il suo invito all’azione: “Ragazzi, ragazzi. Buoni buoni buoni. Siamo pronti ad entrare. Occupiamo la piazza. Siamo pronti a sfondare. Non ci fanno entrare, siamo pronti a sfondare. Occupiamo la piazza, non ci fanno parlare con nessuno. Andiamo, andiamo, andiamo, andiamo, andiamo. Andiamo ragazzi, andiamo, andiamo andiamo. Non si sta a guardare, andiamo”.
Parole che hanno scatenato la rabbia dei manifestanti, che hanno forzato le barriere poste davanti a piazza Montecitorio dando il via agli scontri con la polizia. Tafferugli che hanno portato anche al ferimento di due agenti, colpiti alla testa da alcune bottiglie di vetro lanciate contro di loro, e a polemiche a non finire sui social nelle ore successive. E originati da quell’Umberto Carriera che veniva indicato da Salvini come “un uomo in prima fila, non un marziano o un evasore”.
Non sono mancati, quindi, i commenti di accusa nei confronti di Salvini da tanti utenti, che hanno additato come irresponsabile il leader della Lega: “Vedo che come sempre scegli bene le persone di cui circondarti”. E ancora: “Forse ora dovresti chiedere scusa agli agenti feriti per il caos scatenato da un personaggio a te, a quanto pare, molto vicino”.
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