Vai al contenuto

Un anno di porti chiusi, bilancio choc: 1151 persone hanno perso la vita in mare

Un anno fa iniziava la campagna dei “porti chiusi” del governo gialloverde, sbandierata già in campagna elettorale. Da allora, denunciano Medici senza Frontiere e Sos Mediterranee, almeno 1.151 persone sono morte e oltre 10mila sono state riportate in Libia, un luogo che le rende ancora più vulnerabili a violenza e sofferenza. “Morti che si sarebbero potute evitare – scrivono le associazioni umanitarie in una nota – e che rivelano il costo umano di politiche europee irresponsabili”.

Era il weekend del 9-10 giugno 2018 quando la nave Aquarius, gestita da Sos Mediterranee in collaborazione con Msf, soccorse 230 persone, per poi riceverne a bordo altre 400 da navi della Guardia costiera e della Marina militare italiana. Il salvataggio dei migranti era stato coordinato dal Centro nazionale di coordinamento del soccorso marittimo (Imrcc) di Roma, ma le autorità italiane negarono lo sbarco in un porto della penisola, come prevederebbe il diritto marittimo internazionale. Alla fine, le persone a bordo attraccarono in Spagna, dopo momenti di forte tensione, il 17 giugno.Da quando è stato impedito alla nave Aquarius di entrare in un porto italiano lo stallo in mare è diventato ordinario.”Un anno fa abbiamo chiesto che stalli politici pericolosi e disumani in mare non costituissero un precedente. Invece è esattamente ciò che è successo” ha detto Sam Turner, capomissione di Msf in Libia, aggiungendo che “questa impasse politica tra i paesi europei e la loro incapacità di mettere la vita delle persone al primo posto, è ancora più scioccante oggi mentre i combattimenti continuano a imperversare a Tripoli”.E mentre le associazioni lanciano un appello per la sensibilizzazione, Salvini ha commentato su Facebook: “Facciamo finta che siano buoni, anche se ho più di un dubbio che siano dati reali. Ma anche prendendoli per buoni, significa la metà rispetto all’anno precedente, meno di un terzo rispetto al 2017 e meno di un quinto rispetto al 2016, quando erano cinquemila in un anno. Sono orgoglioso di aver salvato migliaia di vite umane. Hanno certificato che porti chiusi vuol dire vite salve”. I numeri dei morti in mare sono spesso stati oggetto di controversie, dovute al fatto che il dato reale non viene contestualizzato rispetto ad altri fattori.

Legittima difesa, la propaganda da Far West di Matteo Salvini

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure