Un contesto aziendale di tutto rispetto oggi non può prescindere da un corretto percorso di manutenzione dedicato a impianti, attrezzature e macchinari.
Per essere competitiva un’azienda deve saper potenziare la produttività degli impianti, l’efficienza, lasciando alla manutenzione un ruolo di spicco.
La manutenzione vanta un asset strategico, a supporto del successo dell’azienda perché consente di:
. aumentare la produttività degli impianti;
. elevare il livello di sicurezza;
. tenere sotto controllo, riducendoli, i costi di gestione;
. incrementare la qualità del prodotto finale;
. pianificare le risorse, puntando alla razionalizzazione;
. ottimizzare i tempi di produzione.
Il ruolo chiave del Condition Monitoring
Gli impianti, i macchinari e le attrezzature, grazie alle quali l’azienda è in grado di svolgere la propria attività, hanno una durata di massima nel tempo. Possono guastarsi, e perdere il loro ruolo, devono essere sostituiti se il danno è grave, con un notevole dispendio economico, per questo vale la pena fare una regolare manutenzione, utile per prevenire i guasti e donare longevità alle macchine.
Entra così in gioco il Condition Monitoring, quale soluzioni ottimale in termini di manutenzione preventiva.
Ogni tipologia d’interruzione che coinvolge l’attività di un’impresa, soprattutto se dovuta a un guasto delle attrezzature, è in grado di influenzare negativamente la produttività aziendale. Un macchinario inutilizzabile incide negativamente sulla produttività e sui costi, limita la competitività, riduce ricavi e profitti e fa lievitare le spese dell’azienda. Per questo motivo si rivela straordinariamente utile investire in manutenzione, i cui costi anche nel tempo non gravano tanto quanto l’esborso da affrontare per la sostituzione di un impianto, dedicato alla produzione di un bene.
Un adeguato percorso di Condition Monitoring offre alle aziende una serie di elementi sui quali riflettere. Se una corretta manutenzione aiuta a ridurre i costi di riparazione e di manutenzione correttiva, come quelli previsti per un intervento a guasto conclamato, è altrettanto utile per allungare la vita dei macchinari ed elevare la sicurezza del personale. In realtà una manutenzione adeguata consente all’azienda d’incentivare i profitti, e le entrate di denaro, limitando gli esborsi esosi.
Manutenzione preventiva o correttiva
La norma UNI 10147, caposaldo nel settore della manutenzione riconosce quattro tipologie ovvero autonoma, preventiva, a guasto o correttiva e migliorativa.
I vari tipi di manutenzione possono a loro volta essere ripartiti in diverse tipologie e tecniche di manutenzione quali l’intervento periodico, su condizione, predittivo, ordinario o straordinario.
Quel che è certo è che per ottenere un risultato degno di nota è importante affidarsi alla professionalità degli esperti di settore, dotati di regolare certificazione e comprovata esperienza, capaci di fornire servizi di monitoraggio e diagnosi dei macchinari, supportare la clientela offrendo loro la massima affidabilità.
I professionisti manutentori sanno cogliere anche i segnali più deboli inviati dalle macchine, grazie all’uso delle moderne tecnologie di manutenzione predittiva, che offrono sufficienti spunti per pianificare un possibile percorso d’intervento manutentivo.
“Poter evitare imprevisti fermi impianto genera saving notevoli, con rapidi ritorni dell’investimento – spiegano gli esperti -“.
Un buon percorso di manutenzione interviene attraverso l’analisi delle vibrazioni, la misurazione elettrica sui motori e degli ultrasuoni, le ispezioni video endoscopiche, i CDN ovvero Controlli Non Distruttivi, gli allineamenti laser, le equilibrature e la diagnosi remota.