Carlo Orsini, presidente di Confindustria, ha lanciato un assist e la Premier Giorgia Meloni non ha esitato a sfruttarlo per prendere posizione. Meloni ha espresso una netta contrarietà al Green Deal europeo, proponendo di rinviare il piano di transizione energetica voluto dalla presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, sostenuto dalla sinistra e dai Verdi.
Durante il suo intervento all’assemblea di Confindustria, Meloni ha criticato l’attuale strategia definendola dannosa per l’industria sia italiana che europea. “Ringrazio Confindustria per aver chiaramente indicato i risultati catastrofici di un approccio puramente ideologico”, ha dichiarato la Premier, sottolineando l’impegno del governo per correggere queste scelte.
Intesa con Confindustria: più flessibilità e regole ambientali meno rigide
L’incontro con gli industriali ha messo in luce una collaborazione strategica tra l’esecutivo e Confindustria, guidata dal nuovo presidente Carlo Bonomi Orsini. Gli industriali hanno espresso un netto dissenso nei confronti del Green Deal, riprendendo alcune delle preoccupazioni già sollevate dall’ex Premier Mario Draghi durante il suo intervento al Parlamento Europeo.
“La decarbonizzazione a scapito della deindustrializzazione è un fallimento”, ha affermato Orsini, riecheggiando le preoccupazioni del governo. Confindustria ha richiesto scadenze più dilatate e politiche ambientali meno stringenti per evitare un collasso industriale, una posizione pienamente condivisa dalla leader di Fratelli d’Italia.
Obiettivo principale: rinvio dello stop ai motori a combustione entro il 2035
Il principale obiettivo del governo è quello di posticipare lo stop alla produzione di veicoli con motore a combustione interna, attualmente fissato per il 2035. Secondo la Premier, tale data è troppo vicina e rischia di compromettere gravemente il settore automobilistico europeo, già sotto pressione per la crescita delle case automobilistiche cinesi produttrici di auto elettriche.
Meloni ha sottolineato come questa preoccupazione sia condivisa dagli industriali. La crisi del comparto automobilistico sta colpendo duramente la Germania, con ripercussioni su tutto il continente. Orsini ha ribadito la sua posizione, affermando: “Stiamo consegnando il mercato europeo dell’auto elettrica alla Cina, è un fatto che parla da sé”, chiedendo di rinviare immediatamente la scadenza del 2035.
Preoccupazioni economiche e competitività dell’Europa
La Premier ha espresso preoccupazione anche per altri settori cruciali per l’economia italiana. Le conseguenze economiche della transizione ecologica, secondo Meloni, potrebbero causare una grave crisi a livello europeo. Il rischio, a suo dire, è che “l’Europa confonda le politiche ambientali autoreferenziali con le politiche industriali necessarie per la crescita”.
Pur riconoscendo l’importanza della decarbonizzazione, Meloni ha ribadito la necessità di un approccio più equilibrato. Serve una transizione meno affrettata, che consenta di preservare la competitività industriale europea senza mettere a rischio la stabilità economica del continente.
L’Italia chiede una revisione del Green Deal
Meloni ha quindi annunciato una ferma opposizione al Green Deal, chiedendo di posticipare l’attuazione del piano di transizione energetica promosso dall’UE. “Il governo”, ha concluso la Premier, “sta lavorando per correggere queste decisioni”. La revisione del Green Deal europeo, spinto da Von der Leyen, diventa così una delle priorità del governo nei prossimi mesi.