Incontrare Salvini? Più facile vincendo il concorso su Facebook che girando per il Viminale. Una battuta che circola in questi giorni, dopo il lancio del suggestivo gioco a premi del leader della Lega. E riportata da Repubblica secondo la quale gli addetti ai lavori si riferiscono ormai al capitano come a un “ministro nel tempo libero”, che trova il tempo per svolgere le proprie funzioni soltanto una volta esauriti tour elettorali, comizi, visite a sorpresa dentro e fuori i confini dell’Italia.
Dall’inizio del 2019, il titolare degli Interni è stato al Viminale per 12, forse 17 giorni (su 5 resta il mistero). Nello stesso periodo, 211 tappe in giro per lo Stivale, trasportato di volta in volta da aerei ed elicotteri della polizia. E pensare che, anche se ormai sembra passata una vita, un tempo era proprio Salvini a invitare il suo predecessore Angelino Alfano a occuparsi delle sue mansioni di competenza, ricordandogli di essere pagato dallo Stato per svolgere tale compito.
Repubblica ha ricostruito il recente passato di Salvini, partendo dal primo gennaio in ferie a Bormio, con arringa in piazza improvvisata, e proseguendo con una diretta Facebook il 2, foto di brindisi col Bombardino il 3, un viaggio in Abruzzo nei due giorni seguenti con breve Comitato per la sicurezza a Pescara e ritorno a Roma il 6. I giorni interi trascorsi alla sua scrivania, scrive la testata, sono pochissimi: “Nel 2019 è stato fuori 95 giorni su 134 e quasi mai per missioni o cerimonie istituzionali”.
Così, spiega Repubblica, il lavoro rallenta: “Il ministro dell’Interno è il solo che può firmare autorizzazioni per le intercettazioni preventive, per esempio”. In conclusione: “Non ha l’obbligo di stare sempre in ufficio. Può e deve recarsi sul territorio ogniqualvolta lo richieda la sicurezza pubblica. Però scorrendo la sua agenda si intravede piuttosto la scusa per trovarsi là dove a breve si apriranno le urne”.
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