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Un mondo senza vino? Sembra impossibile, eppure ecco quello che sta succedendo

“Bisogna cambiare drasticamente le abitudini, altrimenti sarà il clima a cambiare la società”. È l’allarme lanciato dal climatologo dell’Università di Innsbruck, Georg Kaser, dal Teatro Puccini di Merano (Bolzano), in occasione del Merano Wine Festival su “Il futuro del vino tra cambiamenti climatici, nuove opportunità nella produzione e aspettative dei consumatori”. L’evento, organizzato da Helmuth Köcher ed ormai giunto alla sua 27esima edizione, si è aperto lo scorso 9 novembre e proseguirà fino alla giornata di domani.

Attraverso i suoi studi, Georg Kaser oltre ad aver confermato i due modelli di clima di Lee Hannah (climatologo di Conservation International), ha rilevato che il mondo si sta indirizzando sulla peggiore delle due proiezioni, con impatti devastanti anche per la viticoltura. Secondo Kaser infatti, le regioni vinicole più importanti del mondo, dal Cile alla Toscana, dalla Borgogna all’Australia vedranno diminuire le loro aree coltivabili dal 25% al 73% entro il 2050, e ciò costringerà i viticoltori a piantare nuovi vigneti in ecosistemi precedentemente indisturbati, a latitudini più alte o altitudini più elevate, a danno della flora e della fauna locali.

Una prospettiva che comporta un impatto notevole quindi e non solo dal punto di vista economico. “Purtroppo tra gli scenari ipotizzati si sta verificando il peggiore – ha spiegato il Climatologo – Per riparare e mitigare gli effetti del climate change abbiamo una finestra di soli 11 anni. Sono pochissimi e bisogna accelerare le contromisure ed essere coscienti che se non si cambieranno le politiche a livello mondiale e al contempo le nostre abitudini, sarà il clima a cambiarle drammaticamente”. Inoltre per quanto riguarda coltivazione della vite e qualità del vino, basta un aumento di temperatura di 1,5 gradi a provocare conseguenze gravi.

Tra le opinioni più significative dei relatori oltre a quella di Kaser, è stata anche quella di Oscar Farinetti, il patron di Eataly e produttore di vino. L’imprenditore nel suo intervento, ha sottolineato come “sia importante cambiare il modo di vivere, ossia risolvere i problemi non con le regole ma con i sentimenti umani. Passare dal senso del dovere a quello del piacere. Compiere gesti responsabili, comportarsi bene nel rispetto della natura e di sé stessi. Per questo la mia azienda vitivinicola è stata convertita e certificata al 100% biologica”.

Alla tavola rotonda organizzata da Kocher, è intervenuto anche Luciano Pignataro, giornalista, scrittore e gastronomo, che ha affermato che “la sensibilità sui temi ambientali e sulla salute rappresenta un valore aggiunto”. Matilde Poggi, presidentessa della Federazione dei Vignaioli indipendenti, invece ha fatto appello “alla sostenibilità a tutto tondo che fa coesistere la vigna con altre specie vegetali”. Infine, a parere del produttore Walter Massa, il clima cambierà ma “i danni più grandi sono stati compiuti dagli uomini che snaturano il vino”.

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