C’è ancora in Italia la speranza di non doversi assuefare supinamente all’ideologia balneare del Papeete? In Italia esiste ancora una destra che non si riconosce nella becera e greve politica del Matteo Salvini desnudo? Sopravvive ancora una destra colta, raffinata, educata, laica, inclusiva, che non sopporta il razzismo e l’estremismo della Lega e del suo leader?
Nonostante i consensi e i sondaggi in crescita che sembrano far volare il Carroccio e i suoi sodali, la risposta a queste domande è sì: esiste anche chi, da destra, mostra insofferenza per la deriva estrema dei vent’anni del berlusconismo, sfociata nell’odierno salvinismo.
Tra coloro che credono che sia ancora possibile dar vita a una destra altra e alta, alternativa a quella ruttante e urlante di Salvini, c’è Filippo Rossi, giornalista, ideatore del Caffeina Festival e direttore del quotidiano Business.it, autore del pamphlet di prossima pubblicazione Dalla parte di Jekyll. Manifesto per una buona destra (Marsilio edizioni), in uscita a settembre.
Facendo ricorso al romanzo di Stevenson per descrivere lo strano caso, che poi tanto strano non è, della dualità della destra italiana, Rossi fa appello ai tanti elettori di centrodestra che non intendono arrendersi passivamente a Salvini e mette a confronto la fazione della paura e dell’odio, la destra Mr Hyde, con una proposta politica laica, realista, autorevole ma non autoritaria, capace di raccogliere e affrontare le sfide della modernità.
Da una parte il subconscio bestiale, l’istinto che fa leva sulla paura e sulle emozioni primordiali, tratti distintivi della destra di Salvini/Hyde che si serve della sopraffazione irradiata da tweet che armano il braccio dei troll della rete per spostare il focus sulla violenta condanna della diversità, utile a mascherare la propria inadeguatezza politica.