In Italia sta circolando una moneta parallela priva di valore. Dopo la questione dei miniBot, ossia titoli di Stato di piccolo taglio che secondo alcuni, fungendo da moneta parallela potrebbero portare Roma ad uscire dall’Euro, Bankitalia lancia l’allarme contro una pratica ormai diffusa nel Belpaese, ossia quella di utilizzare monete scritturali. Infatti, scrivere un “pagherò” di proprio pugno oppure utilizzando moduli che si trovano su diversi siti web per creare “euro scritturali” non ha infatti alcun valore legale. L’unica forma di moneta legale, è quella creata dalla Banca Centrale Europea, istituzione in grado di garantire non soltanto la fiducia nei confronti del conio, ma anche la sua stabilità.
C’è una sola moneta legale
Sul suo sito, la Banca Centrale Europea ricorda che solo essa stessa produce euro legali, in quanto la sua creazione si basa su rigorose procedure che garantiscono la fiducia generale nella moneta e la stabilità del suo valore nel tempo, nonché è anche l’unica dotata del potere di estinguere le obbligazioni in denaro.La differenza tra moneta legale e scritturale
Come ha ricordato anche Via Nazionale, la moneta legale è soltanto quella creata dalla BCE, o più in generale da una banca centrale. La scritturale bancaria, invece, viene definita come una vera e propria moneta privata. Un classico esempio sono gli strumenti offerti dalle banche come gli assegni, le carte o i bonifici che poi vengono usati per “trasferire moneta bancaria o prelevare moneta contante”. Creare autonomamente moneta scritturale (priva di valore poiché non nata da organismi preposti) potrebbe esporre i cittadini a diversi effetti e conseguenze negative.
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