Una Pontida di rabbia, tra grida, insulti, cori. Slogan feroci. Tensione vibrante. Nel mirino c’è la sinistra, ci sono i “traditori” dei Cinque Stelle, c’è il Presidente della Repubblica Mattarella, il “mafioso”. Una parola per tutti. E c’è chi perde presto la pazienza. Quando il giornalista di Repubblica Antonio Nasso prova a raccogliere l’umore nero della base, viene aggredito da un militante. L’uomo scaglia un pugno contro la sua telecamera, danneggiando il microfono.
Ma anche Gad Lerner viene accolto da insulti, fischi e offese. Lo spirito della kermesse, d’altronde, era stato chiaro fin da subito. Sabato, al via, il 31enne deputato veneto Vito Comencini durante il congresso dei giovani leghisti aveva detto del presidente della Repubblica “mi fa schifo”. “Mi fa schifo – le sue parole – chi non tiene conto del voto del 34 per cento degli italiani”. Dichiarazioni che hanno fatto subito scalpore, con alcuni utenti che chiedono l’avvio di un procedimento nei suoi confronti per vilipendio del Capo dello Stato. La star è ovviamente il Capitano, Matteo Salvini, accolto da cori entusiasti. In prima fila, tra quelle della Lega Nord e di Salvini premier, sventolano anche due bandiere dell’Italia. Sul fondale del palco campeggia lo slogan “La forza di essere liberi”, sovrastato da una striscia tricolore. E tra partecipanti compare anche una effige del cuore Immacolato di Maria, ormai compagna fedele del leader leghista nella sua avventura politica.
Non troppo lontano, l’episodio incriminato: Nasso si avvicina ad alcuni militanti, cercando di riprendere i pensieri dei presenti. “Vai via, adesso ci incazziamo. Sei un provocatore”, è però la reazione stizzita dei militanti leghisti alle prime domande sul prato. Poi un pugno sulla telecamera da parte di uno di loro al grido di: “Vai fuori dai coglioni”. Benvenuti a Pontida.
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