Si chiude con una spaccatura nel M5s l’ultima assemblea dei parlamentari grillini, che torneranno a riunirsi ancora una volta domani, nel tentativo di fissare una posizione definita sulla crisi di governo in corso. È stata una seduta tesa quella di oggi 16 luglio, in cui è montata la protesta dei parlamentari grillini contro la scelta di Giuseppe Conte di aprire di fatto la crisi di governo, dopo l’uscita dall’aula dei senatori grillini al voto sulla fiducia del Dl Aiuti. Una decisione definita «scellerata» dalla deputata Soave Alemanno, se non addirittura «incosciente» secondo Niccolò Invidia. E così come Alemanno, crescono i parlamentari che si dicono disposti da subito a confermare la fiducia al governo Draghi, come riporta l’account Twitter Ultimora.net – Politics. Secondo l’agenzia Ansa, sono almeno 10 gli interventi contrari alla linea tenuta finora dal Movimento. Tra loro anche Rosalba Cimino e Dedalo Pignatone.
Comune denominatore dei grillini ribelli alla linea di Conte è l’assurdità della posizione dei vertici M5s in un momento considerato cruciale e delicato per il Paese, vuoi per gli impegni internazionali, vuoi per la crisi economica che incombe di conseguenza con l’inflazione in risalita e le famiglie sempre più povere. È per esempio il sunto dell’intervento di Diego De Lorenzis, che richiama proprio ai miliardi in ballo per il Recovery Fund: «Come spiego che si fermano le opere con il Pnrr e con i costi dell’energia così alta? Come si può non valutare opportunamente sulle risposte che darà Draghi per garantire risposte alle persone?».